Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano Foglio d'informazione locale

La Post@ del Ponte

Le lettere pubblicate nella Posta sono quelle che trattano argomenti di interesse generale, nelle quali si possano
riconoscere le istanze della cittadinanza. Le lettere vanno inviate all’indirizzo mail info@ilpontenotizie.it o lasciate presso la libreria Vittoria.

Divieto di sosta
Buongiorno, oltre ai rifiuti, si potrebbe fare anche un discorso approfondito sui vari parcheggi, che vengono fatti in divieto di sosta, negli spazi di carico e scarico oltre che negli spazi per i disabili (tra questi a volte con l’utilizzo improprio del pass). In certe vie, come ad esempio via Mazzini e v.le Partigiani, in certi orari, si formano code causa auto in divieto.
Varie volte ho chiamato la Polizia Locale specialmente per via Mazzini e una volta, pur aspettando la pattuglia promessa, dopo 15 minuti di attesa non era arrivata.
Ringrazio anticipatamente
Lettera firmata

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Parcheggi pericolosi in via del Pellegrino

Buongiorno,
mi permetto di evidenziarvi che già da tempo, ma ultimamente più spesso ed in modo più sfacciato, alcuni cittadini utilizzano l’area dello stop di via Pellegrino verso via Cabrini come se fosse un parcheggio.
Non scrivo per il gusto di evidenziare un’irregolarità ma per il pericolo che questo comportamento induce verso gli automobilisti che, provenendo da via Costa, transitano per quello spazio. I parcheggi irregolari ingombrano la strada e, transitando in auto, siamo costretti ad invadere la corsia opposta pur di passare, esponendoci al pericolo di fare un frontale con le auto che giustamente vorrebbero scendere verso via Costa. In questa situazione, se ci capitasse un incidente, il codice della strada dice chiaro che avremmo torto marcio, le auto parcheggiate irregolarmente non ne sarebbero civilmente responsabili.
Preme evidenziare che non si tratta di parcheggi “di necessità”, “devo andare al bar e non ci sono parcheggi liberi”, parcheggi liberi nelle immediate vicinanze ce ne sono sempre, in abbondanza. Sono parcheggi “di pigrizia”, “perché è il posto più vicino al bar” e parcheggi “di furbizia”, “perché se parcheggio nelle strisce blu devo pagare”.
Più di tante parole questa breve e parziale rassegna di fotografie può dare l’idea della situazione.


Figura 1 - 2024/01/19 ore 12:47 – notate l’orario … Figura 2 - 2024/01/19 12:47 parcheggio libero proprio a fianco ma ... dovrei pagare!


Figura 3 - 2024/01/19 14:30 stesso giorno, un po’ più tardi. Figura 4 – 2024/01/25 ho parcheggiato, ma ho messo le 4 frecce.


Figura 5-6 - 2024/02/01 Invado tutta la strada. Un attimo ... sto parcheggiando!


Figura 7 - 2024/02/09 se parcheggiamo in tanti ... si può parcheggiare! Senza remore o vergogna.


Figura 8 - 2024/02/13 - ... veramente ... dovrei passare anch’io.


Ovviamente ho verificato personalmente che i veicoli in fotografia 1,3,4,7,8, fossero parcheggiati. Non c’era il conducente a bordo, non erano in transito.
Ecco, credo si capisca qual è la situazione.
Mi sono permesso di scrivere a il Ponte e non ai vigili del comune perché, secondo me, data l’irregolarità persistente si potrebbe, prima delle sanzioni, proporre una moral suasion (persuasione morale autorevole n.d.r.) alle persone “no, adesso basta. Si cambia, …”. Si potrebbe anche suggerire all’amministrazione comunale di andare un po’ incontro ai cittadini: ad esempio, esponendo il disco orario, rendere gratuiti i primi 20 o 30 minuti di parcheggio sulle strisce blu della zona. Ritengo che la redazione de il Ponte, giornale che ben riporta le positività e le negatività di Sant’Angelo, possa uscire efficacemente con un articolo di denuncia e di proposta.
Saluti
Un lettore affezionato

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Adesso basta!

La situazione di Sant’Angelo, della città(!) di Sant’Angelo Lodigiano, è sotto gli occhi di tutti. La riassumo brevissimamente:
1 - Rifiuti di ogni genere e dimensione abbandonati lungo strade e marciapiedi, nel verde pubblico e in campagna.
2 - Escrementi di piccioni e cacche di cani sui marciapiedi.
3 - Sosta selvaggia, incurante dei divieti, parcheggi in curva e percorsi contromano.

Questa situazione, almeno da vent’anni a questa parte, è sempre andata peggiorando: Sant’Angelo, in certe zone, si dimostra spesso impresentabile e molti cittadini tendono ad attribuire questo stato di degrado ai comportamenti incivili degli stranieri. Ma ci sono anche santangiolini che contribuiscono a questo malcostume.

La situazione è sotto gli occhi di tutti e tutti i santi giorni possiamo vedere “dal vero” e “dal vivo” il degrado in cui ci troviamo.
Sono molti i cittadini che si lamentano della situazione che ho appena sinteticamente descritto. Ghe n’an asè! Ne hanno abbastanza e penso che siano disponibili a organizzarsi per dimostrare concretamente il proprio profondo disagio.
Oltretutto, i maggiori lavori di nettezza urbana, resi necessari dai comportamenti dei cittadini incivili, vengono pagati dai cittadini che si comportano correttamente e che quindi si trovano, di fatto, ad essere penalizzati loro a causa del cattivo comportamento altrui. Mi pare che non sia necessario essere dei geni, per capire che tutto ciò non è giusto, che tutto ciò dura da troppo tempo e che tutto ciò deve essere contrastato prima possibile e nel modo più efficace.
Chi scrive è un santangiolino discendente di santangiolini. Da santangiolino chiedo a tutti coloro che si candideranno per essere eletti l’8 e il 9 giugno 2024: “Dichiarate cosa intendete fare per fermare tutto questo degrado civico e ambientale, dite come pensate di farlo e impegnatevi a creare un sistema di vigilanza che impedisca agli incivili di continuare a comportarsi nel modo sconcio (sì, sconcio!) che tutti abbiamo potuto constatare in questi anni”.
I veri santangiolini, io credo, faranno la loro parte per mantenere l’aspetto civile della città dove devono e dove vogliono vivere, ma sono convinto che poi troveranno anche il modo di far sapere chiaramente, a chi sarà eletto, se sono o non sono soddisfatti del modo di amministrare e difendere il decoro di Sant’Angelo Lodigiano.
Lettera firmata

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A proposito di Sant’Angelo
Gentile direttore,
ho letto con attenzione e rammarico quanto riportato nell’articolo del numero di febbraio, in cui alcuni miei concittadini hanno espresso opinioni sulla propria città consigliando una persona che intendeva trasferirsi tra noi.
Da una parte e dall’altra descrivono sicuramente tratti di realtà innegabili: la presenza di servizi rispetto a comuni più piccoli e di contro problemi quali la mancanza di sicurezza e la sporcizia solo per fare un paio di esempi.
Ora, si avvicina il tempo di nuove elezioni dopo un lungo periodo di commissariamento in cui, almeno a livello politico, poco o nulla si è potuto fare per Sant’Angelo se non immaginare un futuro migliore e prepararsi a costruirlo.
Ogni volta che una scadenza elettorale si avvicina, si offre anche infatti una reale possibilità di cambiamento.
A me pare, umilmente, che i sentimenti e il clima che si respirano a livello macroscopico, per una diretta interdipendenza dovuta al rapido cambiamento globale, si ripropone anche localmente nei diversi territori.
Assistere, anche indirettamente, alle scene riproposte con video postati sui social in cui un gruppo di appartenenti ad una comunità di “non santangiolini”, in pieno giorno, in una piazza centrale, scende dall’auto armata di spranghe e con fare spavaldo e minaccioso aggredisce altre persone sedute al tavolino di un bar non fa che alimentare l’odio e la paura.
Il primo pensiero che ho avuto è che queste persone non hanno sicuramente reso un buon servizio alla comunità alla quale appartengono sulla quale, loro malgrado, è ricaduto lo stigma sociale già diffuso.
Eppure Sant’Angelo non è così! Sant’Angelo non è solo questo e non sono certamente questi atti deprecabili a poter rappresentare la maggioranza delle persone che abitano il territorio a qualsiasi nazionalità appartenga il sangue che scorre nelle loro vene.
Sant’Angelo è piuttosto nel vivo e molteplice associazionismo che tiene vivo l’impegno comune per gli altri e la solidarietà, e nella bellezza che continuamente esprimono, anche da lontano, il campanile della Basilica con la sua cupola e il profilo del suo maniero.
È fin troppo facile dar retta agli istinti più bassi e ritornare a dividere il mondo in buoni e cattivi, alimentare a dismisura le contrapposizioni. Stiamo tutti assistendo con grande angoscia a cosa porta percorrere questa strada, dimentichi della lezione della storia.
Rimango convinta che Sant’Angelo debba ripartire dal ricostituire e rattoppare il proprio tessuto sociale, dal rammendare gli squarci inferti da scene come quelle alle quali abbiamo assistito, far emerge il positivo e tornare ad occupare le piazze e le strade come luoghi deputati al riconoscersi comunità e comunità che oggi come oggi non può che essere multietnica.
Ci sono rischi da contenere e arginare a meno di non voler ritornare a quel passato buio dal quale con tanta fatica i nostri nonni sono riemersi garantendoci un futuro affatto diverso, di prosperità e di bene diffuso. Credo sia imprescindibile, in prima istanza, fare di tutto per combattere le ingiustizie sociali, al crescere delle quali cresce la rabbia che porta a illudersi di risolvere le questioni con nuova e sempre maggiore violenza.
Mi preme a questo proposito ricordare le parole di un grande, che purtroppo non è più tra noi. Si tratta di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo dal 2019 agli inizi del 2022, che a Rimini, proprio nel 2019 in occasione del Meeting disse: “I segni dei tempi ci dicono che le nostre società sono prese da forti ondate di disgusto, immense delusioni, istituzioni che non vengono riconosciute come la casa comune in cui garantire le nostre libertà. Sono sentimenti che attraversano l’Europa … nascono dal disagio, dall’esclusione, dalle ingiustizie”. Poco più oltre afferma: “Le nostre istituzioni inadeguate o da riformare, anche se imperfette, garantiscono comunque la convivenza possibile e custodiscono le nostre libertà”.
Vorrei che si ricordasse a chi si propone per governare la nostra città nei prossimi anni, sotto qualsiasi bandiera si presenti, che il nemico comune non possono mai essere le persone, ma semmai quelle ingiustizie sociali che danno origine alle disparità e che c’è un’amicizia che va coltivata, contro ogni diffidenza, anche a livello cittadino se vogliamo che giunga il vento del cambiamento.
Fulvia Cresta

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