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’Nduìna ’me se dis e tröva la scumàgna

Appuntamento con il dialetto.4

a cura della redazione de Il Ponte

Completiamo, qui di seguito, la terza serie della rubrica dedicata al nostro dialetto e diamo inizio, con la diciannovesima “scumagna” da indovinare, alla quarta serie. Questa volta i partecipanti sono stati meno numerosi del solito (solo 28 in totale): la “scumagna” da indovinare era abbastanza breve, ma i vocaboli dialettali da tradurre non erano molto facili.. Qui di seguito trovate la soluzione della puntata di febbraio 2024.

PASSONI SENNA INOX AVIS C.F.I. 62 Vendesi

DEFINIZIONI VOCABOLI DIALETTALI
Cessare, diminuire Balcà
Uguale Istés
Gambe lunghe Šgangèrle
Cilindro su cui si avvolge la corda del pozzo Türlète
Piselli Erbiòn
Mestolo Casü` o Casü`l
La “SCUMÀGNA” è: BISTÉC

La “scumàgna”, formata dalle iniziali delle parole dialettali, è BISTÈC. Il titolare del soprannome santangiolino si chiamava Giuseppe Rognoni, nonno paterno del nostro lettore Gino Rognoni, che ce l’ha segnalata e che ha tratteggiato per IL PONTE il breve profilo che riportiamo qui di seguito.
Rognoni Giuseppe – classe 1889 – di mestiere faceva il taglialegna: possedeva infatti una sega circolare montata su un carro, con la quale andava nelle cascine a segare tronchi, per ridurli in pezzi adatti per essere bruciati in stufe a legna e camini. A fine giornata, gli abiti del taglialegna portavano le tracce dell’attività svolta.
A quei tempi era consuetudine, una volta terminato il lavoro, recarsi all’osteria per bere un goccio di vino, ma Rognoni Giuseppe, un po’ per decoro, un po’ per ambizione, prima di andare all’osteria passava da casa a riordinarsi. Fu così che una volta, agli amici che gli dicevano: ”Pepén, te rüvèvi pü!” una volta rispose: “Son ’ndài a ca’ a mèteme àla vìa … te vèdi no che son lü`ster ’me ’na bistèca?!”
La bistècca era un cibo molto raro per l’epoca e così la battuta di spirito gli valse la “scumàgna” che lo accompagnò per tutta la vita.
Se mai ce ne fosse ancora bisogno, questo breve racconto non fa che confermare, ancora una volta, l’attaccamento dei santangiolini al loro dialetto ed alle loro usanze.

Tra tutti i partecipanti, solo 8 hanno azzeccato l’esatta traduzione in dialetto santangiolino di tutte le parole italiane proposte ed hanno individuato correttamente la “scumàgna”. Essi sono: Biancardi Giuseppe e Rozza Rachele, Cabrini Giancarlo, Ferrari Angela Domenica, Oppizzi Lucia, Pernigoni Ferrari Patrizia, Toscani Ermelinda e Vitaloni Rosangela. A questi si possono aggiungere Boari Giovanna e Boari Manuele che hanno azzeccato tutte le altre versioni, ma hanno tradotto il “cilindro del pozzo” con la parola “Türnètu”, Gelosi Francesca con la parola “Turnén” anziché “Türlète”. Invece Vitaloni Pierluigi ha saltato questa traduzione, mentre Abbiati Angela e Ravarelli Giovanna hanno sbagliato la traduzione di “Cessare” che hanno reso con “Brišén” o “Bàsta insì”.
Altri 6 lettori (Bertolotti Liliana, Bontempi Carla, Lavaselli Toscani Pinuccia, Lunghi Rosanna, Rognoni Enrico e Vecchio Rossella) hanno azzeccato tutti i vocaboli tranne la versione dialettale di “Gambe lunghe” che hanno tradotto con “Šgarlète” che significa “Gambe molto magre”. Come si vede, anche il dialetto ha le sue finezze linguistiche.
Invece 4 lettori hanno tradotto “Gambe lunghe” nei modi più svariati: Augelli Gaetano, Cagnoni Rosanna e Trabucchi Giuseppe con la parola “spilungòn”, Pedrazzini Mario con “spilùnghe”, Martinotti Rita con “stampèrle”, Rusconi Pinuccio con “stànghe”, Bassano e Gherardo Saletta con “scavalcatèci”.
È curiosa l’ultima risposta, quella di Bassano e Gherardo Saletta: “scavalcatèci”, infatti e per quanto ne sappiamo, è una “scumàgna” attribuita ad una donna dalle gambe molto, ma molto lunghe, con le quali poteva ben essere capace anche di “scavalcare i tetti”. Non conosciamo nome e cognome della titolare di questa “scumàgna”; se qualcuno è in grado di segnalarceli, gli saremo molto grati.

LA NUOVA SERIE

E dunque avanti con ancor maggior convinzione per dare inizio alla 4a serie della nostra rubrica dialettale, sempre più sicuri che la “scumàgna” è una patente di santangiolinità..

Le regole del gioco restano le stesse: viene fornita una successione di vocaboli o definizioni in italiano a cui corrisponde un vocabolo dialettale. Se si individueranno correttamente, nell’ordine dato, tutti i vocaboli dialettali suggeriti da quelli in italiano, la serie delle iniziali, lette dalla prima all’ultima, fornirà una “scumàgna” santangiolina. A volte i vocaboli dialettali sono simili a quelli italiani, a volte sono totalmente diversi.
Saranno considerate corrette solo le risposte che traducono esattamente tutte le parole dall’italiano al dialetto le cui iniziali, di conseguenza, servono per individuare la “scumàgna”.

DEFINIZIONI	    VOCABOLI DIALETTALI
Mordere
Intingolo
Labbro della bocca
Caldo afoso
Estate
Rumore
Abbastanza	
La “SCUMÀGNA” è:
Nome:
Cognome:

 


Cari lettori, potrete trasmettere le soluzioni all’indirizzo e-mail: info@ilpontenotizie.it, oppure consegnarle, su scritto cartaceo, presso la Libreria Vittoria - Via C. Battisti, 8 - Sant’Angelo Lodigiano.


PROPOSTA/INVITO
I lettori del PONTE che sono titolari o sono discendenti di un parente che ha una “scumàgna” possono segnalarcela, indicando i motivi per cui la “scumàgna” gli è stata attribuita. Le vostre “scumagne” potranno essere utilizzate in questa rubrica sui prossimi numeri del PONTE per essere indovinate dai lettori.
La segnalazione della “scumàgna” dovrà essere accompagnata dall’indirizzo e dal numero di telefono del segnalatore ed inviata o consegnata ad uno dei recapiti più sopra indicati.