ANNO 4 - N.5 (Versione web - anno 1 n.2) NUOVA SERIE NOVEMBRE
2000
variante al piano regolatore generale
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Piano Regolatore Generale
VARIANTE IN ARRIVO
L'adozione è prevista prima della fine dell'anno.
Nessuna preventiva azione, da parte dell'Amministrazione, per rendere
la popolazione partecipe delle scelte future che la riguardano. Qualche
dubbio sulla brevità dell'iter di approvazione definitiva
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Il Sindaco Crespi rende noto che la Variante del
Piano Regolatore Generale di Sant'Angelo Lodigiano sarà adottata
in Consiglio Comunale il prossimo 16 dicembre!
Alleluja!, verrebbe da dire, dimenticando per un momento che era
stata promessa dal Sindaco entro giugno o luglio del '99, vale
a dire un anno e mezzo fa.
Ma c'è qualcuno che ne sa qualcosa, dei contenuti di questa tanto
attesa Variante?
Ufficialmente pare proprio di no. Manca un mese all'adozione e
non ci sono notizie di prossime convocazioni di riunioni di tecnici,
di operatori, di cittadini per illustrare almeno le linee ed i
contenuti generali e innovativi della Variante. E sì che di tempo
ce n'è stato. L'incarico è stato conferito ai progettisti nel
dicembre 1996 (esattamente 4 |
anni fa); nel luglio 1997 venivano invitati i Professionisti
locali ad una riunione per la "Presentazione" del progetto di
revisione del PRG; sono state effettuate successivamente una o
due riunioni dei capigruppo delle liste presenti in Consiglio
Comunale e nient'altro.
Per una decisione che, vogliamo e dobbiamo ricordarlo, condizionerà
lo sviluppo del paese almeno per i prossimi 10 anni, non ci sembra
che l'Amministrazione Comunale abbia fatto propri e concretamente
attuati i tanto sbandierati principi di trasparenza e partecipazione.
Ma tant'è! Speriamo almeno che l'iter per arrivare all'approvazione
definitiva della Variante sia il più breve possibile, perché di
un nuovo strumento che governi il territorio organicamente e con
scelte innovative rispetto al passato c'è grande bisogno. Diciamo
questo pensando e sperando che l'attuazione della nuova Variante
porti incentivi all'insediamento di nuove attività produttive
(naturalmente compatibili con il territorio) che producano posti
di lavoro. Non dimentichiamo - e questo lo devono avere ben presente
gli amministratori - che l'esistenza e l'accrescimento dei posti
di lavoro in paese porta ricchezza e benessere. Meglio ancora
se vi lavorano e vi trovano servizi utili anche persone provenienti
da altri paesi vicini. Non ci pare che, negli ultimi anni si sia
fatto gran che per trattenere, se non per attirare, attività imprenditoriali
che potessero contenere o ridurre il pendolarismo locale.
Ci auguriamo anche che siano stati presi nella dovuta considerazione
(e risolti efficacemente) i problemi connessi con la viabilità
ed il traffico e quelli derivanti da una disomogenea ed anche
carente distribuzione dei servizi nell'area urbana. Meglio ancora
se la Variante sarà in grado di dare un impulso effettivo alla
conservazione ed al recupero funzionale del patrimonio edilizio
storico e dell'ambiente rurale.
A noi, come a tanti altri cittadini, come anche agli operatori
tecnici ed agli imprenditori avrebbe fatto piacere vivere un poco
più da vicino l'elaborazione del progetto, ma la stanza della
partecipazione questa volta è rimasta chiusa forse come non mai.
Ma torniamo ai tempi per l'approvazione definitiva della Variante.
L'Amministrazione in carica sta iniziando il suo ultimo anno ed
è quindi comprensibile che si appresti a raccogliere il frutto
del suo operato, potendo affermare di avere redatto e portato
all'approvazione definitiva la Variante Generale al vigente PRG
entro il novembre 2001.
I tempi in gioco sono quelli necessari alla pubblicazione della
Variante (30 giorni a disposizione dei cittadini per prenderne
visione, mentre negli ulteriori 30 giorni successivi possono essere
presentate "osservazioni"). Dopo di che la Variante viene inviata
all'ente preposto alla sua approvazione (nel nostro caso la Provincia
di Lodi, a ciò delegata dalla Regione Lombardia). Anche la Regione
ne prende visione, pur non spettando ad essa l'approvazione.
Ma è proprio in questa fase che potrebbe verificarsi un "incidente
di percorso" che ritarderebbe per un tempo imprecisabile l'approvazione
definitiva della Variante. E di questo rischio, che nasce dal
troppo tempo impiegato per redigere il progetto urbanistico, gli
Amministratori dovrebbero essere al corrente.
Vediamo di cosa si tratta.
Come è noto, la redazione e l'approvazione degli strumenti urbanistici
sono regolate dalla Legge Urbanistica Regionale: questa legge
prevede che nella redazione dei progetti urbanistici siano rispettati
certi parametri e vengano fissate le Norme di Attuazione sulla
base di precise indicazioni regionali.
Ebbene, la Legge Urbanistica Regionale sta per cambiare.
Il progetto di legge regionale nr. 0031 del 24 luglio 2000 per
la "Disciplina dei mutamenti di destinazione d'uso di immobili
e norme per la dotazione di aree per attrezzature pubbliche di
uso pubblico" introduce sostanziali e corpose modifiche alla normativa
vigente. Esso è già stato approvato dal Consiglio Regionale ed
è ora all'esame del Commissario del Governo. Questione di settimane,
se non di giorni, e poi entreranno in vigore nuove norme che,
per quel che è dato sapere, saranno meno restrittive di quelle
attualmente in vigore.
E la nostra Variante, che fine farà?
E' stata redatta secondo la legge attualmente in vigore e quindi
non è conforme alla nuova legge. La Regione Lombardia potrebbe
quindi trovarsi nella necessità di respingerla.
Sarebbe un bel guaio ed un danno per tutta la comunità. L'Amministrazione
in carica non potrà esimersi dal fornire chiarimenti in proposito
ed i consiglieri d'opposizione di richiederli durante la seduta
del Consiglio Comunale per l'adozione della Variante. |
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