poesie del poeta stefano marchesi anime in viaggio
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"Anime in viaggio"
del poeta santangiolino Stefano Marchesi
Qual è il cammino che hanno intrapreso le "anime in viaggio" di Stefano
Marchesi, giovane poeta barasino? Dove si dirige, dove fa tappa quel viaggiatore
che l'autore così ritrae nella poesia "Tango": "Piccolo uomo, vaga per
il mondo / e cerca la sua acqua, il suo respiro, / l'allegria dei suoi
peccati, ma / non vuole più illuminare il solco dei dannati / eroi senza
donne e senza patria, / simili a santuari vuoti, / a piccioni viaggiatori,
/ guardie che inseguono l'evasa nostalgia"?
E' Marchesi stesso a fornire una chiave di lettura nell'introduzione alla
sua nuova raccolta di poesie, intitolata appunto "Anime in viaggio" :
"il lettore gusterà diciannove poesie, - così si propone l'autore - le
quali rappresentano le principali tappe del viaggio che l'uomo compie
ogni giorno dentro se stesso, cercando di capire chi è veramente". Un
viaggio dell'anima ("in senso laico", è la puntualizzazione) attraverso
eventi, episodi, incontri che danno alla vita di ognuno di noi la specificità
tipica dell'essere umano. Le tappe di questo percorso di crescita sono
scandite da un ritmo "segnato dall'evolversi dei sensi, delle emozioni,
della sensualità". Proprio questi ultimi aspetti erano al centro del precedente
lavoro d'esordio di Marchesi, "Amore nell'Amore", raccolta di poesie simili,
per ritmo e fluire, a "canzoni" accompagnate da fotografie, pensieri e
riflessioni in forma sciolta.
Dopo tre anni ("Amore nell'amore" risale al 1997) Marchesi torna ora con
questo nuovo lavoro a sviluppare tematiche allora accennate ma rimaste
sullo sfondo. Salta subito all'occhio il lavoro di approfondimento di
temi specifici e di perfezionamento e limatura della scrittura, allora
carica di immagini colorate, accese, di impatto immediato ma, a volte,
ridondanti e trasfigurate in forme poetiche che potevano renderne difficile
la comprensione.
Alla poesia dalla forte presa visiva, dai colori accesi di "Amore nell'amore"
ha fatto così seguito un lavoro di ricerca interiore che ha generato immagini
dai colori crepuscolari e atmosfere metropolitane come ne "L'ultimo Cristo":
"Siamo in viaggio a fari spenti nella notte delle notti, / noi, farabutti
e mendicanti in attesa della bianca carovana dell'utopia, / stanchi corpi
un po' cresciuti".
Un viaggio personale e artistico, quello di Marchesi, che prosegue, simile
a una discesa all'interno della persona, delle domande che costellano
l'esistenza di coloro che non si accontentano della superficialità dei
ritmi quotidiani:
"Senza volto
eroso dal violento viaggio
passo attraverso i misteriosi viottoli della ragione,
- confessa nella poesia "Abisso" - clandestino tra gli ignoti,
uomo privo di un corpo,
scavo all'infinita miniera dell'alibi scomparso,
giù nell'incavo della mia notte dei tempi".
Fabrizio Tummolillo
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