asl lodi piano riorganizzazione sanitaria
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Assemblea pubblica
Ospedale Delmati: tanto rumore per nulla
Qualcuno, tornando a casa, dopo la mezzanotte del 21 luglio scorso, al
termine dell'Assemblea pubblica, si sarà anche chiesto quali erano le
conclusioni di quell'affollato incontro e se c'era da aspettarsi qualche
novità o qualche cambiamento per il nostro ospedale, il nostro bell'ospedale,
il nostro decantato ospedale.
Temiamo che tutti questi qualcuno non abbiano trovato risposta alla loro
domanda: nessuna conclusione e nessuna novità!
Ossia: TANTO RUMORE PER NULLA.
All'Assemblea cittadina, presieduta dal Sindaco Crespi, era presente il
direttore generale dell'ASL di Lodi dott. Belloli. Che se ne sarà tornato
a casa contento, perchè ha dovuto incassare sì qualche critica, magari
anche pesante e graffiante. Ma nessuno è stato in grado di presentare
richieste concrete, argomentate e realizzabili, nessuno è stato in grado
di sostenere critiche circostanziate tali da dimostrare errori tecnici
di scelta e motivi di inefficienza del Piano di riorganizzazione sanitaria.
E dunque nessuno si può aspettare che la dirigenza dell'ASL cambi rotta
o parere su quanto ha già da tempo deciso, stabilito e programmato.
Abbiamo invece assistito all'esposizione frammentaria di diversi argomenti,
a molte valutazioni soggettive, al simpatico racconto di aneddoti, ad
affermazioni lapalissiane, ammantate di valore filosofico, tendenti a
sostenere la necessità di operare un salto culturale tornando ad insegnare
che "o uno è sano, o è ammalato". Ma a nessuna enunciazione di obbiettivi,
a nessuna assunzione di impegni da nessuna delle parti presenti (ASL,
Amministrazione comunale, associazioni di cittadini). Nemmeno critiche
degne di tale nome sono state sollevate. Il Sindaco, quando è riuscito
a sottrarsi al non indifferente impegno di governare una platea abbastanza
disordinata e impaziente (certo per il caldo e le zanzare), portando il
discorso su un piano di richieste minimali, ha sollevato il problema della
difficoltà di collegamento con Lodi, sia a causa dell'elevato traffico
sulla statale Lodi-Sant'Angelo, sia a causa della carenza di auto-mediche.
Si è lasciato andare ad un impegno: "Se Sant'Angelo non dovesse disporre
di un'auto medica fornita dall'ASL, i Santangiolini se la pagano loro!".
Ma è stato subito rintuzzato da una voce: "Dopu che i m'han fregade l'uspedal,
me tuca anca cumprame l'utumobel per 'nda a Lode?!". Nessuna risposta.
E' chiaro che non basta, una volta che i giochi sono fatti, una volta
che il Piano di riorganizzazione sanitaria è approvato dalla regione,
se non con l'appoggio, certamente senza una argomentata e preventiva opposizione
delle autorità locali, non basta e non serve stracciarsi le vesti e lamentarsi
perchè il "nostro" ospedale non è più quello che era, non offre più i
servizi che offriva e, in cambio, non ospita nemmeno servizi sanitari
di livello tanto elevato e specialistico da attrarre utenza dai centri
limitrofi, anche di altre province.
Se si volevano evitare i risultati che abbiamo sott'occhio, ci si doveva
muovere molto per tempo (diversi anni fa) e con lungimiranza e decisione,
sia sul piano dei rapporti con i centri decisionali di livello regionale,
sia sollecitando in modo concreto e su contenuti realistici ed utili la
partecipazione della popolazione.
Portare, qualche mese fa, la gente al cupolone per fare una firma per
il ripristino del Pronto Soccorso ed ottenere, come risultato il prolungamento
di un paio d'ore del servizio di "primo soccorso" (che con il pronto soccorso
c'entra come c'entra un raffreddore con una polmonite), ci sembra una
presa in giro. Che poi a sollecitare tale firma e anche ad apporla siano
state parti e persone che, in altra sede, hanno approvato o comunque non
ostacolato l'attuale Piano di riorganizzazione sanitaria del Lodigiano,
se non è mistificazione è certo un modo troppo disinvolto di cambiare
abito e parere a seconda di chi ci si trova davanti.
Rimane però una certezza: i santangiolini sono affezionati e ci tengono
al loro ospedale. Ma non vogliono essere presi in giro.
Ed allora bisogna dire chiaramente che con le assemblee come quella del
21 luglio scorso non si ottiene nulla per l'ospedale. Quanti si ricordano
ancora di ciò che si è detto di importante quella sera? Quali sono gli
impegni o le promesse fatte, se mai ce ne sono state? Tutto dimenticato.
Tutt'al più quell'assemblea può essere servita a qualcuno per un bagno
di folla e ad altri per uno .... di sudore, con aggiunta di zanzare.
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