La strada dei Boschi (!Mio lungo")
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Diario d'estate 2000
Che caldo ragazzi! Si dice che questa calura sia legata agli sconvolgimenti
climatici, frutto del buco nell'ozono e dell'effetto serra, ma tutto questo
sembra molto lontano dalla quotidianità del nostro paese.
Cerco ristoro nel poco verde attrezzato: mi fermo in via Morzenti dove
ammiro l'evoluzione. "I giardini" hanno finalmente il vialetto interno,
i cancelli per consentire il passaggio degli operai e le rastrelliere
per lasciare le biciclette all'entrata. Non ottengo molto sollievo dal
parchetto di via Polli e Daccò, che per ora è un prato con poche piante
a far ombra; vado anche di andare nel quartiere San Rocco dove vedo qualche
piccolo giardino che si fa largo qua e là. Diamogli tempo.
Al contrario di me tanti santangiolini accaldati preferiscono starsene
chiusi in casa, o nei locali pubblici, al fresco dei condizionatori o
a bersi una bibita ghiacciata. Già, ma proprio questi strumenti moderni
contribuiscono al surriscaldamento del clima. Mi piacerebbe sapere quanti
condizionatori ci sono in paese, quanti frigoriferi vengono smaltiti correttamente
e quanti invece finiscono abbandonati nei campi. Ma fa troppo caldo per
indagare, preferisco girovagare. E proprio andando qua e là ho l'impressione
che la battaglia sui rifiuti sia ancora una volta tutta da ricominciare.
Le discariche abusive sono come le dune del deserto. Scompaiono da una
parte per riapparire da un'altra. E' così sul Mio Lungo: è scomparsa la
discarica di materiali edilizi alla destra, ma è comparsa alla sinistra
poco più in là. Come le dune appunto. Ripenso allo sfascio del nostro
sistema di raccolta differenziata, reso evidente dai dati presentati in
una serata di inizio estate. Allora si è presentato, come prossimo all'applicazione,
anche un sistema di raccolta porta a porta.
Spero sia collegato ad una corretta filosofia della differenziazione.
Altrimenti sarebbe solo un ulteriore danno ecologico. L'errore qui è stato
di calare la protesta appena le cose sono andate meglio.
Ma non mi fermo ad approfondire c'è solo da asciugarsi il sudore dalla
fronte.
Con un rapido giro in bici vedo l'antenna Telecom, su cui nessuno ci ha
più informato, villa Cortese il cui parco è ormai in rovina, il quartiere
Pedrinetta con la roggia che "profuma", non vedo il Lambro, a causa della
chiusura del ponte, ma ne ricordo l'odore. Su un giornale di questi giorni
ho letto di un convegno sull'inquinamento olfattivo. Forse lì, come santangiolini,
avremmo avuto qualcosa da raccontare.
E' ormai sera. Per fortuna la nostra amministrazione ha colto il messaggio
di un uso pedonale del centro storico per momenti di svago. Così ci si
può fermare in piazza per chiacchierare o sentire musica. Una volta godutami
lo spazio senza auto non mi resta che tornare a casa. Mi ristoro guardando
le stelle. Già ma quali stelle si possono vedere ormai in viale Partigiani
o in qualsiasi altra zona di Sant'Angelo?
Cristoforo Vecchietti
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