Tratta delle donne, una nuova schiavitù prostituzione in Italia Un interessante convegno organizzato da Donne & Donne , ACLI e Comitato cabriniano "… Lejla Hoxha, maestra d'asilo partita dall''Albania con la promessa di un lavoro come traduttrice in Italia. Una settimana dopo, passati i segni dei lividi, è sui marciapiedi della tua città": situazioni come queste sono purtroppo una tragica e diffusissima realtà che colpisce donne che provengono soprattutto dai paesi più poveri dell'Africa e dall'est europeo. È una vera e propria tratta delle donne, una nuova schiavitù, come è stato intitolato un incontro sul tema dell'analisi del fenomeno tratta e prostituzione in Italia, svoltosi lunedì 5 marzo presso la Sala Convegni della Banca Popolare di Lodi in S. Angelo e organizzato dal Circolo ACLI (la presidente Pinuccia Bracchi ha introdotto la serata), dall'associazione Donne & Donne (la presidente Danila Baldo ha ricordato come questo fosse il primo incontro di una serie di iniziative organizzate in occasione della ricorrenza dell'8 marzo) e dal Comitato Cabriniano (la segretaria Antonella Dalu ha sottolineato l'impegno di Madre Cabrini e del Comitato sul tema dell'emigrazione). L'incontro ha visto l'intervento di operatrici e operatori della Comunità Colbert, dell'Associazione Pierre-Lotta all'esclusione sociale, di una Unità di Strada ed esponenti del Sindacato Autonomo di Polizia. Per la Comunità "Giulia Colbert", che opera dal 1996 a Crema, ha iniziato a parlare, presentando un progetto alternativo per la prostituzione-tratta, la psicologa Laura Gerroni, che segue le giovani accolte in comunità; ha, inoltre, illustrato le diverse vie e i diversi modi con cui vengono schiavizzate dal racket le donne nigeriane rispetto alle donne albanesi o ucraine e rumene. Suor Gisella del Buon Pastore, poi, ha raccontato l'esperienza di accoglienza in comunità. La Comunità Colbert è stata una delle prime della regione Lombardia in questo settore, lavora in rete a livello regionale con il Coordinamento Donna e Tratta della Caritas Ambrosiana e a livello nazionale all'interno del Coordinamento nazionale comunità d'accoglienza. Sono poi intervenuti, entrando nei dettagli del loro difficile lavoro, due rappresentanti del sindacato autonomo di Polizia, Gianluca Epicoco e Marcello di Stefano, ispettori di polizia che lavorano presso l'ufficio stranieri e la squadra mobile di Cremona da sette anni e che con passione ed efficacia, seppur tra mille difficoltà, si occupano della tratta. Hanno poi portato la loro viva testimonianza un medico, che lavora su una unità di strada, e una giovane componente dell'associazione Pierre, nata in seno al Comitato Giovani di Lodi, gruppo autogestito che storicamente si occupa di aggregazione giovanile nei quartieri popolari, cercando e dando risposte a bisogni nuovi e sempre diversi delle fasce più escluse della società. Dopo essersi occupati del problema della tossicodipendenza, acquistando un camper che di notte fa azione di intervento sulle strade, questi/e giovani si vogliono dedicare ora al nodo della prostituzione di strada, e hanno partecipato a corsi di formazione, soprattutto per quanto riguarda la riduzione del danno. Numerosi sono stati gli interventi dal pubblico, molto interessato a conoscere nei dettagli una giornata tipo in comunità piuttosto che il profilo psicologico dei "clienti" o l'indirizzo delle leggi in materia di emigrazione e clandestinità. Per una tematica di tale complessità una sola serata non è stata sufficiente per esaurire o soddisfare il bisogno di informazione, e la promessa è di proseguire in un dibattito indispensabile per capire la realtà in cui viviamo. Maria D'Angelo
|
|||||||
.
|
|||||||