Vecchie glorie del calcio Paolo Valori dal Sant’Angelo….a San Siro. Sì, avete letto bene. Paolo Valori, da Città di Castello, provincia di Perugia, ha compiuto, all’inizio degli Anni Ottanta, un grande salto, un salto di categoria che ogni giocatore desidererebbe fare: il passaggio da una squadra di un piccolo paese (il Sant’Angelo) ad una squadra blasonata (il Milan). Nato a Città di Castello, antica cittadina umbra ubicata in Val Tiberina, nel cuore dell’Umbria, questo centravanti inizia la sua carriera di calciatore professionista con la squadra della sua città natale, il Città di Castello, nell’allora Serie D. Con i tifernati disputa quattro stagioni, durante le quali assapora sia grandi gioie, come la promozione in Serie C/2 (conquistata nel 1978-’79), che grandi amarezze, come la retrocessione nel Campionato Interregionale, che nel frattempo ha preso il posto della Serie D, avvenuta nel 1981. Con i biancorossi castellani disputa un totale di 83 gare, realizzando 25 reti. I 14 centri della stagione 1981-’82, in Interregionale, pur inutili al Città di Castello, che retrocede per la seconda volta consecutiva, gli valgono la chiamata dalla Serie C/2, dal Sant’Angelo allenato da Gesualdo Albanese, che ripone in lui le speranze di salvezza. L’obiettivo viene raggiunto, sia pure fra mille affanni, e quella tribolata stagione resta ancora oggi l’ultima bella avventura dei rossoneri in Serie C/2, dato che appena dodici mesi più tardi scenderanno di categoria, per non tornarci più. Almeno fino ad ora... Valori però ha altro a cui pensare: per lui quella annata è stata difficile, ma, personalmente, straordinaria, visto che i 13 goal da lui realizzati gli valgono il lasciapassare per il Milan e per lo stadio "Giuseppe Meazza" di San Siro. E’ l’estate 1983 (quella della Roma Campione d’Italia e del tormentone "Grazie, Roma", per intenderci) ed il Milan di Giuseppe Farina, neopromosso in Serie A, per completare la rosa sceglie questo attaccante, proveniente dal tanto vicino paese. Il giovane centravanti umbro può così giocare alla "Scala del calcio", insieme a futuri campioni quali Filippo Galli, Mauro Tassotti ed il già "eletto" leader Franco Baresi. E’ effettivamente un sogno realizzato, dal quale però questo Carneade dell’area di rigore si sveglierà molto presto… Giudicato inadatto a certi "palcoscenici", viene girato ben presto a squadre di Serie minori (Serie C), in cui concluderà la sua carriera. Dopo essere "scomparso" dal calcio che conta "riappare" sul finire degli Anni Ottanta, fra le fila del Casarano, della S.P.A.L. di Ferrara e, in seguito, del Viareggio. In Versilia resta tre anni, conquistando un’altra promozione in Serie C/2, nella stagione 1989-’90, dopo un lungo testa a testa con gli arancioni della Pistoiese, quando, esattamente undici anni dopo quello conseguito con la squadra della sua città, quando era solo un ragazzo, l’ex rossonero può finalmente festeggiare un salto di categoria. I trentasei goal realizzati nel corso di tre stagioni in bianconero dimostrano inoltre che questo umbro, soprannominato "il rosso" (per il colore della sua capigliatura), sapeva fare il proprio dovere. Paolo Valori: tipico esempio di "uomo giusto al momento sbagliato", che ha avuto la sfortuna di capitare al Milan nel periodo più brutto ed oscuro della sua storia: la gestione Farina. Giuseppe Livraghi
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