Il racconto Elvira e Mariolina Fermare sulla carta gli attimi più intensi di una vita, non farli scivolar via nel fluire anonimo del tempo che cancella e distrugge il ricordo, ecco il desiderio più profondo che anima la scrittura di questo lungo racconto, pagine che vogliono fissare per sempre ciò che è stato perché continui a essere e non sia dimenticato." Così iniziava l'introduzione che scrissi l'inverno scorso, in qualità di presidente dell'associazione culturale D&D, per il romanzo "Via Giacomo Frassi n. 9" di Maria D'angelo, una delle nostre associate più attive e presenti. Si tratta di un racconto poetico delle emozioni e delle nostalgie dell'infanzia, una scrittura lieve e sensibile che mi sento di consigliare senz'altro come lettura distensiva e rasserenante. Ecco un capitolo centrale nelle vicende della piccola protagonista, "La signora Elvira non si decide a svegliare Mariolina" (pag. 141): "Mariolina dorme, sognando di essere la Principessa dei cieli. Sorride nel sonno scoprendo i dentini superiori. I capelli biondi le coprono il viso lasciando intravedere solo il naso. La signora Elvira è sveglia da un pezzo. Ha già bevuto il caffè stando in piedi pensosa di fronte alla stufa appena accesa, dentro la quale grossi ceppi di legna secca hanno preso fuoco canterellando allegramente, illuminando di giallo il ventre d’acciaio. Su una sedia c’è pronto l’abito di lana che dovrà indossare Mariolina e sul pavimento gli scarponcini brillanti di pulizia con infilati dentro i calzettoni pesanti. L’orologio della cucina segna le sette e mezza. La donna decide che è il momento di svegliare la bambina. Dalla cucina si introduce nella sala da pranzo respirando aria fredda e odore di cera che si alza dal pavimento. Lentamente apre la porta della camera da letto stringendosi di più lo scialle intorno alle spalle. Si avvicina in punta di piedi al letto dove riposa Mariolina trattenendo il respiro per l’incanto. …Bimbi che dormono abbracciati alle stelle e alla luna... baciati dalle code di nuvole blu. […] Ci carpiscono i cuori... facendoci uscire dalla loro stanza più che mai in silenzio... scuotendo dagli occhi...la commozione! E così la signora Elvira non si decide a chiamarla. Dopo aver alitato il suo sonno, si avvicina alla finestra per allargare lentamente le tende. La chiara luce del cortile innevato si fa spazio fra i mobili della vecchia camera da letto. Una scia evanescente solletica le palpebre di Mariolina invitandola al risveglio...Ed ecco che la bambina si scioglie dai suoi sogni, aprendo gli occhi imbambolata. Si stiracchia pigra sbadigliando due o tre volte. -"Come dormo bene nel letto della signora Elvira!" – dice tra sé e sé. -" Mariolina sveglia...sveglia.."- Batte le mani la paziente donna. - "Corri svelta in cucina a vestirti." – sollecita stranamente agitata. -"Perché... svelta??! – " chiede petulante. L’Elvira la guarda negli occhi intelligenti che attendono una risposta. - "Perché dobbiamo andare all’Ospedale." – "Ti é nato un bel fratellino!" – Il balzo che la bambina compie sul letto é violento, tanto da lasciarla senza fiato; mentre lacrime di rabbia scorrono dagli occhi. La donna non sa cosa fare, si stringe di più nello scialle aspettando che smetta di piangere. -" Non lo voglio...non lo voglio..." – urla la capricciosa Mariolina. Gli strilli saltellano sulle pareti per ricadere esausti sopra il suo grembo. Sospira infine con languore: - " L’avevo detto alla mamma che io... io... volevo una sorellina!" -" Ricordo che il libro è ancora in vendita presso la Libreria Centrale, in via Umberto I; chi volesse ulteriori informazioni, può rivolgersi direttamente all'autrice: HYPERLINK mailto:madinight@tiscalinet.it madinight@tiscalinet.it. Danila Baldo |
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