gioventů cattolica italiana
ANNO 5- N.1 (Versione web - anno 2 n.1) NUOVA SERIE FEBBRAIO
2001
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Santangiolini del Novecento
Con questa nuova rubrica intendiamo
proporre alcuni profili biografici di santangiolini che hanno svolto
opere particolarmente significative al servizio della nostra comunità
nel corso del Novecento.
Carlo Speziani
(1903 -1994)
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Il matrimonio
( 1 ottobre 1936 )
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Fra
i personaggi che si possono annoverare tra i fondatori storici del
volontariato santangiolino un posto di tutto rilievo va riconosciuto
a Carlo Speziani, fondatore dell'AVIS barasina e suo primo
presidente.
Carlo
nasceva il 7 settembre 1903 da Agostino e Maria Caprioli, un'infermiera
venuta a Sant'Angelo verso la fine dell'Ottocento da Solbiate Olona,
nel Varesotto, e morta di tisi a soli 27 anni, quando Carlo ne aveva
soltanto 3.
Agostino,
che lavorava come fattorino presso la sede locale della Banca Popolare
di Lodi, si risposava fra il 1913 e il 1914 prendendo in moglie
Agnese Quaini, della Ranera. Dal nuovo matrimonio nel 1915 nasceva
Piero.
Carlo
aveva allora poco più di 11 anni e aveva frequentato le scuole
con buon profitto fino alla VI classe: cosa non comune a quei tempi.
Proseguiva poi gli studi a Lodi, che raggiungeva ogni giorno in
bicicletta, e nel 1919, all'età di 15 anni, conseguiva la
Licenza Tecnica presso l'Istituto "Paolo Gorini".
Tra il
1919 e il 1922, Carlo, terminate le scuole tecniche, iniziava a
lavorare come collaboratore dell'ing. Tonali, che era specializzato
nella progettazione e cura delle rogge per conto del Comune.
Dal 1922
, dopo la scomparsa di suo padre, ne "ereditava" il posto di lavoro,
diventando a sua volta fattorino della Banca Popolare di Lodi. A
partire dal novembre del 1933 veniva promosso a cassiere, terminando
poi la sua carriera nel novembre del 1963 con la qualifica di capo
ufficio, ottenuta nel 1956. Nello svolgimento del suo lavoro egli
viene ricordato come "un esempio di rettitudine, di modestia e di
cordialità" ( testimonianza del prof. Soini)
Il 1°
ottobre 1936 sposava Giulia Mascheroni, lui 33 anni e lei 23, da
cui ebbe 10 figli (3 dei quali morti in tenera età). Andò
quindi ad abitare in un appartamento della Banca popolare, sopra
il vecchio edificio della stessa. Aveva in casa lo zio Antonio,
la seconda moglie del padre e il fratello Piero, cui ha fatto da
papà, permettendogli di studiare presso il Collegio Vescovile,
dove conseguì il diploma di maestro.
Proveniente
da una famiglia cattolica praticante, Carlo sin dal 1922 si tesserava
alla "Gioventù cattolica italiana", continuando nello stesso
impegno in tutti gli anni a venire, ma vivendo la sua esperienza
cattolica e cristiana in modo assai aperto ai cambiamenti come quelli
introdotti dal Concilio Vaticano Secondo.
Di un
suo impegno politico forte, si può forse cominciare a parlare
solo a partire dagli anni della Resistenza, quando, grazie anche
al posto di cassiere occupato in banca, fungeva da collegamento
tra il gruppo partigiano comandato da suo fratello Piero (VI Brigata
"Giustizia e Libertà"), operante nella zona di Romagnese,
e i finanziatori locali. I contatti con il gruppo di suo fratello
venivano poi mantenuti attraverso alcuni commercianti di tessuti
o di frutta, che attraversavano spesso il Po a causa dei loro commerci,
e avevano consuetudine con i territori in cui operavano i partigiani
a Romagnese.
Corteo
del 4 novenbre 1954. Da sinistra: l'avv. Felice Senna, il
rag. Ettore legora, Carlo Speziani; in secondo piano: il rag.
Francesco Toscani, Il dottor, Giuseppe Angelini, mons. Giuseppe
Molti e il rag. Domenico Savarè
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Assemblea
dell'AVIS di Sant'Angelo del 13 giugno 1982: Carlo Speziani
è il terzo da sinistra
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Carlo
fu anche molto amico del socialista Mario Eusobio, che era anche
suo collega nella stessa banca e uno dei referenti politici per
la Resistenza locale.
Il 22
dicembre 1944, a seguito di una retata che scattò alle 7
del mattino, Carlo venne arrestato insieme a Don Nicola , sospettato
di essere collaborazionista dei partigiani. Venne successivamente
rilasciato, anche per l'intervento di autorevoli personaggi di Milano.
Negli
anni '30 Carlo, come diversi altri giovani "impegnati" in oratorio,
era uso frequentare le sale del castello, diventate luogo di incontro
con Don Nicola, che in una di quelle sale aveva allestito un suo
personale museo, e con altri giovani impegnati come il dott. Soini
e Mario Flaim (cugino di Soini e Trentino come lui). Era un luogo
di incontro ideale per quei tempi, sorvegliato con discrezione e
comprensione dalla "Mariettina del Castello" (al secolo, Domenica
Speziani, cugina di Carlo), in cui si poteva discutere del più
o del meno e forse anche di argomenti proibiti sotto il regime fascista
come la politica e le questioni sociali. Fu forse proprio in quei
luoghi che il giovane Carlo e i suoi amici cominciarono ad imbastire
le prime "trame" antifasciste?
In questo
ambiente nasceva la profonda amicizia fra Carlo e il prof. Soini
e, nel secondo dopoguerra, dalle competenze mediche del secondo
e dalla capacità organizzativa e dalle aderenze conquistate
dal primo durante la Resistenza nasceva l'idea di trasformare in
un sistema organizzato il servizio trasfusionale. In questo impegno
si cimentarono con passione e senza risparmio di energie, Carlo
Speziani il prof. Soini con pochi altri amici, promuovendo una sempre
più stretta collaborazione fra donatori e locale Ospedale.
Nel 1948
- 49 era stata fondata l'AVIS milanese, ma in questo settore
anche a Sant'Angelo qualcosa cominciava a muoversi. Sin dal 1945,
sul finire delle guerra, c'erano state le prime donazioni, come
ricorda il prof. Soini in una sua recente testimonianza, ma queste
erano ancora sporadiche e organizzate su basi assai precarie e pragmatiche.
Secondo alcune testimonianze, uno degli episodi che fecero scattare
in Carlo "la scintilla" sembra che fosse "un'anemia perniciosa"
diagnosticata a sua moglie in occasione dell'inizio della nona gravidanza.
Nel 1952, dopo tanti sforzi e sacrifici, fu finalmente fondata ufficialmente
la sezione santangiolina dell'AVIS di cui Carlo Speziani fu eletto
Presidente, affiancato dal prof. Soini come Direttore sanitario,
ponendo così le solide basi di un'associazione che è
oggi fra le più organizzate e attive del territorio.
Oltre
a questo impegno, che fu quello che maggiormente l'assorbì
e l'entusiasmò, Carlo Speziani svolse numerose altre attività
sociali e politiche.
Ricordiamo,
tra le altre cose, che egli è stato tra i primi soci della
Cooperativa di Consumo Santangiolina (tessera socio n. 102) e Presidente
della Cooperativa Santangiolina Lavoratori per almeno 10 anni. Anche
in queste cariche egli venne molto apprezzato come "organizzatore
meticoloso nel preparare le assemblee e le feste, ma soprattutto
nel combinare le gite sociali". Dal 1954 fece parte dell'Associazione
Partigiani Cristiani , fondata da Enrico Mattei, e fu attivo nel
Patronato scolastico e nelle Acli. Nei primi anni Cinquanta fu anche
cassiere della sezione santangiolina della democrazia cristiana,
partito per il quale si impegnò a lungo.
Nel 1975,
nell'ambito della "Festa della Riconoscenza" fu insignito del titolo
di "Benemerito" e premiato con medaglia d'oro.
Si spense
il 21 ottobre 1994, all'età di 91 anni.
Angelo
Montenegro
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