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IL PONTE
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approvazione consiglio comunale
ANNO 5- N.1 (Versione web - anno 2 n.1) NUOVA SERIE FEBBRAIO 2001

Piano Regolatore Generale

ADOTTATA LA VARIANTE

Il Consiglio Comunale ha avviato l’iter di approvazione definitiva.

Il 15 dicembre 2000 il Consiglio Comunale ha formalmente adottato la Variante Generale al vigente Piano Regolatore di Sant’Angelo Lodigiano.

Il 20 gennaio 2001 il Sindaco Crespi ha invitato la popolazione presso la sala convegni della Banca Popolare per illustrare il Progetto di Variante già adottato; replica dell’invito - questa volta rivolto ai professionisti - il 26 gennaio presso la sala Girona. Pochissimi i partecipanti al primo incontro; un poco più corposa la presenza degli intervenuti al secondo. Del resto era prevedibile: che gusto c’è a prender parte a riunioni dove si può solo discutere di qualche cosa che è già stato deciso?

Amen. Ormai è andata così.

Le due presentazioni hanno comunque consentito (finalmente!) di vedere un poco da vicino gli indirizzi, le scelte ed i contenuti del nuovo strumento urbanistico. Proviamo a riassumerli.

I professionisti incaricati della redazione del Progetto di Variante hanno condotto un’ampia indagine storico - urbanistico - architettonica dell’abitato. La relazione esplicativa riserva ampio spazio alla "fotografia" dell’odierna Sant’Angelo. Vengono dettagliatamente analizzati diversi aspetti: il nucleo centrale del paese, le diverse tipologie edilizie; vengono individuati alcuni "recinti" urbanistici significativi: quartiere Pilota, plessi scolastici, istituto di cerealicoltura, villa Cortese, casa di riposo, consorzio agrario, oratori, plessi edilizi recenti di via Flaim, ospedale, centro sportivo.

Insieme a questi aspetti si inquadrano anche quelli di carattere ambientale, paesaggistico e viabilistico.

L’analisi condotta sembrerebbe promettere una sintesi da cui far scaturire indirizzi e proposte significativi e stimolanti per il futuro sviluppo del territorio comunale nel suo complesso.

Invece le scelte operate si limitano ad alcune variazioni di destinazione di aree edificabili già individuate dal preesistente strumento urbanistico, a modestissimi inserimenti espansivi, alla proposta di una serie di norme e regole per il recupero delle aree già edificate in stato di degrado. Oltre a ciò (unico elemento veramente innovativo, almeno per Sant’Angelo) l’introduzione dei CRU, i Comparti di Riqualificazione Urbana. Sono Progetti-Norma riferiti ciascuno a zone ben definite, che si configurano come veri e propri piani attuativi già delineati all’interno del PRG. Nell’ambito del CRU, l’operatore privato che accoglie le indicazioni tecnico-pianificatorie già delineate, può operare immediatamente senza ricorrere allo studio, alla redazione ed alla successiva approvazione di ulteriori strumenti attuativi (Piani di zona, Piani di lottizzazione ecc.). Sarà sufficiente che richieda le pertinenti autorizzazioni edificatorie attenendosi a criteri già stabiliti nel CRU (caratteri insediativi, altezze fabbricati, allineamenti principali, rapporti con il tessuto urbano circostante, ecc.).

Ci sembra troppo poco per un progetto urbanistico atteso da tanto tempo, che viene a calarsi in un’epoca di intensi cambiamenti sociali che implicano profondi mutamenti di sistemi di vita e di lavoro. Non ci è parso di intravedere, dietro le nuove norme edificatorie, la presenza del cittadino come ultimo, principale e vero destinatario di scelte urbanistiche e di uso del territorio che inevitabilmente incideranno per il prossimo futuro sulla qualità della vita quotidiana di chi abita, lavora (o vorrebbe lavorare) e vive in questo paese.

Francamente ci si aspettava di più.

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