jostein Gaarder maya
|
|||||||
Maya E’ questo il titolo di un romanzo intricato, intelligente e profondo nel quale appaiono tutte le grani tematiche su cui da secoli gli uomini vanno interrogandosi. Dall’isola di Taveuni, nel rigoglioso giardino delle isole Figi, fino a Madrid, passeggiando fra i fiori e le piante dell’Alcàzar, ogni pagina reca, insieme alla storia di Frank, di Ana, di José e di tanti altri personaggi, una precisa direzione da seguire per fondersi col romanzo stesso. Mentre si cammina con i protagonisti per il museo del Prado, oppure mentre si vola con un aereo piuttosto obsoleto verso le isole al 180° parallelo, le grandi domande rimbalzano fra le righe ed entrano nella testa del lettore per indurlo a pensare: chi siamo? Dove siamo? Perché abbiamo la coscienza d’esistere se siamo detinati a vivere così poco? Questi e tanti altri quesiti si mescolano e si intrecciano in una delicata storia d’amore ripercorsa attraverso le lettere tra Frank e Vera che hanno perso un bambino da pochi mesi. Ad intricare ancora di più la storia sopraggiungono il flamenco, l’Andalusia e le sue leggende sull’esistenza del Jolly, un nano che percorre il tempo senza esserne sfiorato e che si manifesta ogni cinquantadue anni. Infine uno scrittore inglese sbroglia la matassa accontentandosi però di non sapere dove comincia la fantasia e dove finisce la realtà. Questo e tanto altro ancora in un romanzo che conferma Jostein Gaarder nell’Olimpo dei grandi scrittori. Dopo il grande successo del Mondo di Sofia il filosofo e teologo norvegese torna alla carica con questo straordinario lavoro portando con sé anche un regalo: un insolito e stupendo mazzo di carte. Jostein Gaarder, Maya, Longanesi, pp.320 Massimo Midali |
|||||||
.
|
|||||||