Dopo il restauro dell’antico strumento
Concerto d’organo a S. Rocco
Eseguito con maestria da Michelangelo
Lapolla
C’era il pubblico delle grandi
occassioni a S. Rocco la sera di sabato 13 per ascoltare il concerto
del M.o Michelangelo Lapolla, a inaugurazione del restaurato organo
della Chiesa di S. Rocco. Si tratta di uno strumento di pregio
particolare costruito 142 anni fa, nel 1869, dai noti costruttori
bergamaschi Bossi-Urbani. L’opera di restauro è stata eseguita
dalla bottega di Cremonesi e D’Arpino di Soncino, nel Cremonese,
ed era assolutamente necessaria per far tornare alle antiche sonorità
le 926 canne e utilizzare l’intera gamma dei registri. Si è
trattato perciò di un intervento di recupero di un bene
culturale di particolare importanza per Sant’Angelo e per il Lodigiano,
testimoniata anche dalla presenza di numerosi rappresentanti e
personalità della cultura, della scuola, dell’amministrazione
comunale e della Chiesa. Probabilmente saranno necessari ulteriori
interventi di restauro per i quali si stanno raccogliendo fondi.
Il restauro e la serata, con l’eco che hanno avuto sulla stampa
locale, è stata comunque un’ occasione per far meglio conoscere
questo bene prezioso ai molti che ne ignoravano la preziosità,
la storia e persino l’esistenza.
Il Maestro Lapolla, organista
della cattedrali di Lodi e insegnante di Teoria, Solfeggio e Clavicembalo
all’Accademia di musica "F.Gaffurio" di Lodi e alla
"Nuova Scuola di Musica C. Monteverdi" di Crema e Direttore
del Civico Istituto Musicale "G Puccini" di Pioltello
, è anche fondatore del "Complesso Barocco di Lodi"
e fine studioso ed esecutore di musiche antiche. Grazie a questa
sua particolare sensibilità e alla sua familiarità
con gli autori e le musiche più antiche, ha proposto un
repertorio che ha valorizzato al massimo le risorse timbriche
dell’organo facendone apprezzare, dopo il restauro, gran parte
delle potenzialità. Il concerto è stato anche, in
un certo senso, una bella lezione di storia della musica per la
scelta degli autori di varie epoche storiche: dai compositori
cinquecenteschi Correa de Arauxo e Fescobaldi ai sei-settecenteschi
Muffat, Vivaldi e Pergolesi ai settecenteschi Stanley, Valeri,
Beauvariet-Charpentier, Gherardeschi e Moretti. Il libretto (assai
ben fatto) distribuito agli ascoltatori, con notizie storiche
sulla vita e sull’opera degli autori presentati e sulla loro collocazione
nella storia del musica è stato di grande aiuto, anche
per i meno esperti, a comprenderne la musica. Assai interessante
anche la scheda tecnica sulle caratteristiche dell’organo restaurato
che contribuisce non poco a farne stimare il valore storico.
A fine concerto, sono stati numerosi
gli ascoltatori che hanno espresso l’auspicio che iniziative di
questo genere e di questo livello divengano appuntamenti fissi
nell’agenda culturale del nostro paese.
g.b.