L’Oratorio certosino di S. Colombano
al Lambro
Questo l’argomento della conferenza
di Clotilde Fino
presso la Sala dei cavalieri
Sono state seguite con vivo interesse
le vicende storiche dell’antico oratorio certosino del castello
di S. Colombano raccontate, sulla base di un’ampia documentazione,
dalla prof.ssa Clotilde Fino nel corso di una conferenza tenuta
presso la Sala dei Cavalieri del Castello di Sant’Angelo.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione
"Amici del castello di Sant’Angelo e dei suoi musei",
si inserisce nel più ampio programma di iniziative programmate
dalla dinamica associazione presieduta da Letizia Tonali per il
primo semestre di quest’anno.
Con le sue attente descrizioni
e osservazioni la prof. Fino ha guidato gli ascoltatori in un
vero e proprio viaggio nella società e nell’arte del Medioevo.
Prendendo le mosse dalla istituzione dell’ordine dei certosini
in Francia nell’XI secolo, fondato da Bruno e riconosciuto poi
dal papa Gregorio VII nel 1080, ha esposto le vicende che condussero
i certosini a stabilirsi nella Certosa di Pavia e ad operare nei
territori lodigiano e pavese fino all’erezione, nel XVI secolo
dell’oratorio nella parte occidentale del castello di S. Colombano,
per opera dell’architetto milanese Martino Bassi, noto per la
realizzazione del palazzo vescovile di Lodi. L’oratorio fu dedicato
a S. Maria Maddalena, santa molto cara agli ordini monastici contemplativi,
specie in Francia dove, secondo una leggenda la santa si sarebbe
trasferita dalla Terra Santa e dove sarebbe morta. Alla stessa
santa si ispirarono gli affreschi realizzati dal pittore cremonese
Bernardino Campi. Sulle vicende di questi affreschi la relatrice
si è soffermata in modo particolare, ricostruendo, sulla
base di un’approfondita ricerca archivistica, le singolari vicende
attraverso cui questi affreschi riuscirono a salvarsi dall’abbattimento
dell’oratorio, avvenuto nel XIX secolo per volontà di uno
degli eredi dei Belgioioso. Quasi un giallo poi il percorso e
i passaggi di mano cui gli affreschi, rimossi dall’oratorio, furono
sottoposti fino alla loro definitiva sistemazione in parte al
Museo delle Scienze e della Tecnica di Milano e in parte nei magazzini
della Pinacoteca di Brera.
Si è trattato insomma di
un appuntamento di notevole spessore culturale cui l’Associazione
"Amici del Castello" ci ha ormai da tempo abituati.
Ricordiamo i prossimi appuntamenti del 27 aprile col prof. Samarati,
che tratterà di alcuni aspetti della storia del Castello
di Sant’Angelo, del 4 maggio con la dott.essa Talevi sugli Inca
e del 1 giugno con il prof. Montenegro che parlerà del
primo storico santangiolino Pedrazzini Sobacchi. Tutte e tre le
iniziative avranno logo alle ore 21, presso la Sala dei Cavalieri
del castello di Sant’Angelo.
Angelo Montenegro