La stagione teatrale al Cupolone

Luci e ombre

Dopo il felice debutto con "Sposa Francesca", era scontata l'affluenza di pubblico per la recita de "I Promessi Sposi" della Compagnia del dialetto barasino e, soprattutto, per l'atteso spettacolo dei Legnanesi con la rivista "Tela là… la luna".
All'insegna del pressappochismo, invece, il "Concerto di Natale" del 23 dicembre con Cori e Banda. L'approssimativo allestimento e il luogo del concerto, non hanno corrisposto all'impegno e alla bravura degli esecutori.
Bravissimi gli attori della Filodrammatica Gallaratese ne "Il Papocchio", con situazioni divertenti che hanno strappato applausi convinti. Sono mancate invece, agli spettatori, le indicazioni utili per conoscere l'autore del testo, i ruoli con i relativi interpreti, la regia, ecc.

La Teresa de "I Legnanesi"

Per festeggiare il Carnevale, la rassegna prevedeva la messa in scena de "I Picareschi" a cura della Bottega dei Mestieri Teatrali di Lodi. Niente da eccepire sullo spettacolo che, usando l'improvvisazione tipica dell'antica Commedia dell'Arte, ha coinvolto il pubblico in maniera insolita. Peccato che lo spettacolo non abbia rispettato la programmazione che prevedeva una seconda parte dedicata a Goldoni.
Grande successo per il "Gran Galà dell'Operetta" con l'orchestra del maestro Arnaldo Ciato. Due ore di musica, in compagnia delle tendenze musicali che hanno accompagnato il Novecento: dall'operetta al cafè chantant, dalle romanze alla musica leggera, dal jazz alla lirica. Musica dal vivo con un quintetto di eccellenti esecutori e otto interpreti, fra cui sono emersi il tenore Emilio Noli e il brillante Gigi Franchini.
Il compito di chiudere la rassegna sarebbe toccato, l'8 aprile, alla Compagnia "Flamenco Lunares", ma il lutto per la morte di Papa Giovanni Paolo II, ne ha rimandata la messa in scena.
Va apprezzato, comunque, l'intento, da parte dell'assessorato al tempo libero del Comune e della Pro Loco, di offrire cultura, attraverso una programmazione teatrale.
Purtroppo, a parte gli spettacoli di cui si è accennato all'inizio, l'affluenza dei santangiolini è risultata scarsissima. Non si comprende il motivo per cui molti appassionati di teatro, aderiscano numerosi alle lodevoli iniziative che li portano alle rappresentazioni che si svolgono a Lodi e a Milano, disertando e snobbando la pur valida proposta santangiolina. Va a capirci qualcosa!

Antonio Saletta

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