Diario di bordo
Sant'Angelo Calcio
Reduce da un'onorevole sconfitta esterna (0-1) patita per mano del Varese, il Sant'Angelo incappa nella "pareggite", ossia la "malattia", consistente in una serie di pareggi (cinque nei successivi cinque incontri).
Rinviato per neve l'incontro casalingo con la Fulgor Cardano, i santangiolini iniziano la loro serie di "X" in quel di Turate, portando a casa un 1-1 da considerarsi più che soddisfacente, sia perché raggiunto in rimonta (alla rete locale messa a se-gno da Monaco al 60' risponde il sempre più convincente Rotta al 68'), sia perché conseguito nei confronti di una squadra ostica e capace, sette giorni prima, di sconfiggere (a Lodi, peraltro) il Fanfulla capolista (per 2-1).
Rinviata, sempre per neve, anche la gara casalinga con il Gavirate, i rossoneri tornano dalla (per forza di cose) seconda trasferta consecutiva con un discreto 0-0, conseguito a Mozzate, nei confronti di un'attenta Mozzatese.
Pur allontanando il quinto posto (l'ultimo utile per l'accesso ai play-off), i due pareggi di fila sembrano consistere in un incoraggiamento per questo Sant'Angelo, il quale, dopo due trasferte consecutive, è atteso da un doppio turno casalingo, che lo oppone prima allo Sporting di San Donato Milanese, quindi alla Fulgor di Cardano al Campo, nel recupero della prima gara rinviata per neve.
Una doppia vittoria porterebbe sei punti in cascina e potrebbe consistere nella definitiva "svolta" del torneo dei barasini, i quali, dopo essere risaliti dai "bassifondi" della graduatoria, issandosi, in seguito, nei pressi della "zona play-off", non sono mai riusciti ad entrarvi, neppure per una giornata, continuando a "gravitare" nei suoi immediati margini.
Sei punti, erano attesi da questo doppio turno casalingo, ed invece ne arrivano solo due, frutto di due pareggi, gli ennesimi. Con lo Sporting termina 1-1 ed accade tutto nel primo tempo: dopo il repentino vantaggio santangiolino, siglato da Cinquetti all'8', i sandonatesi riescono, infatti, ad impattare poco prima dell'intervallo, grazie ad un calcio di rigore trasformato da Dessì al 40'; con la Fulgor, invece, termina 0-0, con il "catenaccio" dei varesini che resiste fin oltre il 90', mettendo in risalto un atavico difetto di questo Sant'Angelo, ossia quello di non saper finalizzare la gran mole di gioco espressa (in parole povere, di segnare troppo poco).
Dopo aver sprecato una grande occasione per colmare (o, quanto meno, ridurre) la distanza che lo divide dall'agognato quinto posto, il Sant'Angelo sarebbeo atteso, la domenica successiva, dal match esterno con il Parabiago.
Sarebbe, appunto, poiché, il sabato precedente tale gara, ossia il 2 aprile, una notizia scuote il mondo: la morte, dopo una straziante agonia, di Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla. Appunto per rendere omaggio a questo grande personaggio, tutto lo sport italiano si ferma: da San Candido ("Innichen" in tedesco, all'estremo Nord dell'Alto Adige) fino a Lampedusa, tutti in silenzio, per fornire l'ultima, grande prova d'affetto verso questo amatissimo Papa che è anche stato un grande sportivo, avendo, in gioventù, praticato canoa, sci, nuoto e calcio (nel ruolo di portiere).
Dopo questa sosta, il torneo di Eccellenza riparte recuperando la giornata "saltata" a causa della nevicata ed il Sant'Angelo gioca la sua (per forza di cose) terza partita casalinga consecutiva con il Gavirate.
Il campionato riparte, così come riparte la serie di pareggi del Sant'Angelo, il quale, pur giocando un buon calcio, non riesce a "scardinare" il "bunker" difensivo impostato dai varesini, dovendosi, perciò, accontentare d'un assai poco utile 0-0, il quale va ad allungare quella fila di pareggi che rischia di rendere inutile la grande rimonta che questo stesso Sant'Angelo ha, da ottobre in avanti, effettuato, esorcizzando la paura della retrocessione, per poi, sullo slancio, lanciarsi all'inseguimento di quel quinto posto che, continuando la striscia di "X", è purtroppo destinato a rimanere una chimera.
A questo punto, avendo raccolto dal triplice turno interno soltanto tre dei nove punti disponibili ed avendo, in tal modo, sprecato una ghiotta occasione per avvicinarsi alla zona play-off, la compagine rossonera non è più padrona del proprio destino e, quindi, per raggiungere il tanto agognato quinto posto deve raccogliere il massimo da questo scorcio finale di torneo, sperando, nel contempo, che qualcuna delle squadre che la precedono in graduatoria faccia qualche passo falso: in pratica, i barasini devono vincere tutte le rimanenti gare, confidando nelle "disgrazie" altrui
Giuseppe Livraghi
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