Diario d'estate 2005
I pesci nel Lambro, una bella sorpresa
E si pedala in questa estate che doveva essere rovente, ma rovente non
è stata.
E' assomigliata piuttosto ad un lungo autunno a dispetto delle tante previsioni.
Eppure qualche giornata di sole c'è pur stata e allora via, si
vorrebbe pedalare per raggiungere il fiume. Ma le acque fluviali in cui
rinfrescarsi sono lontane e allora la pedalata diviene virtuale.
Ah, come ammiro quelli che il Trebbia lo raggiungono davvero in bicicletta!
Io ci vado in macchina e trovo ancora una valle incontaminata. Luoghi
dove ha ancora un senso tuffarsi dai massi o gettarsi dai ponti, per farsi
accogliere dalle acque fresche.
Località vicine a noi che fortunatamente sono protette da progetti
Life europei che ne consentono la conservazione. Colpisce però
che per raggiungere il fiume si debba partecipare ad una coda interminabile
di auto. Non sarebbe più semplice e più sano se ognuno avesse
il proprio fiume in cui bagnarsi? E il nostro fiume lo raggiungo invece
nella giornata di ferragosto.
Alla bella curva dopo la cascina Musella la sorpresa dell'estate: dei
pesci di discrete proporzioni nuotano e saltano nelle acque, sembrano
divertirsi e se ne stanno quieti tra gallinelle e nutrie che sono arrivate
a popolare anche quest'ansa del fiume. Qualche giorno dopo, supplemento
di osservazione e i pesci sono sempre lì dove li abbiamo lasciati.
Difficile dire cosa fossero. Anzi lancio un appello già che ci
sono. Se qualche pescatore li avesse visti e identificati faccia sapere
alla redazione de "Il Ponte" o a me personalmente di cosa si
trattava. Davvero una bella sorpresa.
Più in là invece sempre sul Lambro giovani dei Paesi dell'Est,
organizzati da Legambiente e dall'Amministrazione, si sono radunati per
far pulizia a villa Cortese. Ci voleva ed ora si aspetta la ristrutturazione
completa del parco.
E' comunque una bella sensazione pedalare per le solite strade costeggianti
il Lambro e sapere che sto pe-dalando nel territorio di un parco comunale.
L'impressione è che ci sia la voglia davvero di recuperare e di
fare rivivere una valle ancora ospitale e ricca di sorprese.
Mentre pedalo per le vie consuete, che peccato il "miu lungu"
ridotto a discarica, vorrei avere al mio fianco Angelo Montenegro. Lui
forse mi saprebbe spiegare cosa sta succedendo in questo mondo impazzito
di guerra che fa esplodere bombe nelle metropolitane.
E fa un certo effetto scoprire che il mezzo che amo di più, la
bicicletta, sia diventato a Londra un mezzo per cercare almeno di sfuggire
ad una morte assurda e inutile.
Cristoforo Vecchietti
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