Il Comune di Sant’Angelo capofila di 19 Comuni del Lodigiano
Un “accordo” al servizio dei cittadini più deboli
Il sindaco Giuseppe Carlin, responsabile dell’accordo di programma sui servizi sociali
Nell’ambito dei servizi sociali ci sono novità importanti. Novità che fino ad oggi hanno suscitato ampio dibattito a livello politico, ma che forse non hanno catturato l’attenzione della gente.
Eppure si tratta di cambiamenti significativi, che segnano un punto di rottura netto con il passato. Sant’Angelo è il Comune capofila di un gruppo di 19 centri del Lodigiano che per la gestione dei servizi sociali hanno scelto di stringere un accordo di programma. Tutti gli altri Comuni del territorio invece si sono uniti in un consorzio, ispirato dalla Provincia di Lodi.
Per chiarire quali novità investiranno Sant’Angelo nei prossimi mesi, abbiamo chiesto al sindaco Giuseppe Carlin di illustrare le finalità dell’accordo di programma.
Quali sono i servizi che subiranno modifiche, almeno dal punto di vista organizzativo?
“Sono i servizi che i Comuni e i Distretti fino ad ora avevano delegato alle Asl. Si tratta del servizio di assistenza a domicilio per gli anziani, del comparto dei minori e di quello dell’handicap e del disagio. Sono questi tre i grandi filoni interessati”.
Come sono stati erogati fino ad oggi?
“I tre Distretti socio sanitari in cui è suddiviso il territorio lodigiano avevano delegato tutto all’Asl: i Comuni quindi pagano le prestazioni erogate direttamente all’ASL”.
Adesso cosa cambierà?
“Ora i Comuni e quindi i sindaci hanno una nuova connotazione: sono infatti diventati loro i responsabili dei servizi, in prima persona. L’Asl si tiene tutti gli altri servizi che esulano da quelli interessati dai cambiamenti”.
Dal punto di vista pratico cosa succederà?
“C’è un periodo transitorio in cui i Comuni riuniti dal nostro accordo di programma hanno scelto di demandare all’Asl alcuni servizi indirizzati ai cittadini più deboli. Sarebbe stato, infatti, impensabile un salto brusco nel trasferimento delle prestazioni”.
Può chiarire meglio le basi del vostro accordo di programma?
“La legge prevede che i Comuni si mettano insieme o in forma associata, o in forma consortile, o tramite aziende speciali o società di capitali. Su questo passaggio ci sono due scuole di pensiero ben distinte, quella del consorzio e quella dell’accordo di programma”.
Ma nel dettaglio come si concretizza l’accordo di programma?
“I sindaci stilano un programma comune, arrivano ad un accordo tecnico economico e partono con la somministrazione dei servizi. Provo a spiegare: sulla base dell’accordo di programma i servizi possono essere erogati direttamente dai Comuni o appaltati alle società del terzo settore.
Noi abbiamo scelto di erogarli in parte con società del terzo settore (soprattutto per quelli agli anziani) e in parte con risorse interne dei Comuni (ad esempio il servizio minori, che è uno tra i più delicati).
Tra i 19 Comuni dell’accordo di programma di cui Sant’Angelo è capofila ci sono realtà importanti come Codogno, Zelo Buon Persico, San Colombano al Lambro”.
Esattamente quando inizierete ad erogare i servizi fino ad oggi in carico all’Asl?
“I servizi agli anziani dovrebbero partire dal 28 febbraio, quelli ai minori dal 31 marzo e quelli per l’handicap dal 30 giugno. L’accordo di programma prevede figure professionali che prima erano in capo all’Asl, ad esempio assistenti sociali o personale contabile, che tramite il terzo settore o altre realtà verranno assunte direttamente dai Comuni”.
Come funzionerà l’accordo di programma dal punto di vista finanziario?
“Il Comune capofila è Sant’Angelo, che farà quello che fino ad oggi faceva l’Asl: incamererà le risorse dai 19 Comuni, pagherà le prestazioni, farà il rendiconto agli altri Comuni. I sindaci saranno responsabili in prima persona, e questo è fondamentale, soprattutto per settori importanti come quello dei minori. L’Asl avrà compiti di programmazione, acquisto e controllo dei servizi”.
Che differenza c’è tra il vostro accordo di programma e il consorzio degli altri Comuni del Lodigiano?
“A livello di erogazione dei servizi non ci saranno differenze. La vera differenza è che noi abbiamo preferito non avere nessuna struttura: niente consiglio di amministrazione, niente direttore generale. Questi ruoli vengono assunti dai sindaci”.
Il confronto tra i due sistemi di erogazione di servizi è ancora aperto. Con tutta probabilità per capire quale si rivelerà più efficiente sarà necessario attendere diversi mesi..
Lorenzo Rinaldi
|