Le statistche santangioline dell’anno 2005
Città e artigiani in crescita
Immigrati al 9 per cento
Il tessuto sociale di Sant’Angelo è sempre più multietnico. Al 31 dicembre 2005 su un totale di 12.806 abitanti (12.684 nel 2004 e 12.532 nel 2003), gli stranieri sono 1.141, il nove per cento. La fotografia dei santangiolini fornita dai dati dell’anagrafe comunale evidenzia come gli uomini siano 6.281 e le donne 6.525. Gli ultrassessantenni sono in totale 2.964, il ventitrè per cento.
Il dato più interessante è però quello relativo alla presenza degli stranieri. Il totale è appunto di 1.141, divisi tra 631 uomini e 510 donne. La presenza più numerosa è quella dei rumeni, seguita dagli albanesi. Nel 2003 gli stranieri erano 690, nel 2004 sono saliti a 956 per aumentare ancora nel corso dell’ultimo anno. La loro crescita ha influenzato l’aumento generale della popolazione.
Sul fronte del commercio, nel 2005 i ne-gozi che hanno cessato le vendite sono stati 14, mentre quelli che hanno aperto i battenti sono stati 19, anche se il dato risente di numerosi subingressi (continuazione di un’attività da parte di un’altra persona rispetto al vecchio titolare). L’equilibrio tra chiusure e aperture è percepibile anche a vista d’occhio, con il centro storico che è rimasto pressochè immutato. Alla voce cessione (14 in totale) figurano 3 subingressi, e in generale a terminare l’attività nel corso dell’anno appena chiuso sono stati soprattutto esercizi non alimentari. Le aperture, come ricordato, sono state invece 19, ma anche in questo caso il dato va depurato dai molti subingressi, così che le attività partite da zero sono state solamente 10.
A rafforzare la sensazione che il 2005 sia stato un anno abbastanza piatto, ci sono poi i dati relativi al 2004: le nuove aperture erano state 15, le chiusure altrettante (concentrare in buona parte nel centro).
Gli associati alla Confartigianato, al 31 dicembre 2005, sono saliti a quota 330, contro i 308 del 31 dicembre 2004. Le nuove iscrizioni sono state 22, per la maggior parte collegate al settore edilizio. La casa funziona ancora da traino per lo sviluppo delle attività artigiane del santangiolino. Secondo i dati resi noti infatti il 60 per cento delle nuove aziende è attivo nel ramo edile: muratori, imbianchini, piastrellisti, stuccatori, carpentieri. Restano vivaci anche i settori degli elettricisti e degli idraulici. Tra le nuove iscrizioni si registrano anche due tintorie, due alimentari, una legatoria e una falegnameria. I nuovi artigiani sono poi sempre più stranieri, in particolare extracomunitari: nel 2005 su 22 nuove iscrizioni, 12 sono state effettuate da cittadini stranieri, mentre 10 da italiani.
Se si allarga lo sguardo sul totale dei 330 artigiani affiliati alla sezione di Sant’Angelo, si scopre che il dato degli edili è attestato al 45 per cento. In pratica, quasi un artigiano su due è attivo nel ramo della costruzione di case o del loro allestimento e dei servizi accessori.
Gli altri settori maggiormente rappresentati sono quello delle autofficine e dei carrozzieri (circa il 14 per cento sul totale dei 330 iscritti), degli operatori del legno e dei serramenti (6 per cento). Numeri di molto inferiori (mai sopra il 5 per cento) per gli artigiani attivi nel settore dei parrucchieri e degli estetisti, nel settore del trasporto per conto terzi (i famosi “padroncini”) e nel settore dell’abbigliamento (non vendita ma confezione di abiti).
Lorenzo Rinaldi
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