Rifiuti abbandonati: siamo struzzi o fessi?


Accade ormai con sconcertante puntualità che “Il Ponte” si ritrovi a denunciare lo scempio dei rifiuti abbandonati per le strade di Sant’Angelo. Una situazione indecente e vergognosa, per almeno due motivi. Il primo: se le denunce si accumulano significa che nel frattempo non è cambiato nulla. Il secondo: con il passare dei mesi le discariche abusive ai lati delle strade diventano sempre più numerose. Che fare? “Il Ponte” se lo domanda per l’ennesima volta, girando il quesito anche ai tanti santangiolini che hanno a cuore il poco verde che ci rimane.
Basta fare quattro passi fuori dal centro abitato, basta una pedalata verso la collina o verso la Musella, per rimanere con gli occhi strabuzzati. Frigoriferi abbandonati in mezzo ai campi, sacchetti della spazzatura lasciati nei fossi lungo le strade di campagna, televisori, congelatori, lavatrici, addirittura sanitari e divani. I rifiuti si accumulano con desolante puntualità, deturpando luoghi frequentati dalle famiglie e dagli amanti dello sport.


Un esempio su tutti? Via dei Boschi, meglio conosciuto come il “miglio lungo”, la strada che conduce alla collina. Ma non è solo la campagna a soffrire. Lo ripetiamo per l’ennesima volta: fate un giro in via Garibaldi, quartiere San Rocco. Troverete una montagna di rifiuti proprio di fianco allo storico “fabricòn”. Vengono depositati sul marciapiede con quotidiana puntualità, nell’indifferenza generale. Il Comune alcuni mesi fa aveva anche installato una telecamera come dissuasore. Risultati: nessuno. Sarebbe bello conoscere se la telecamera è ancora in funzione, se sono state elevate delle multe, e se la risposta fosse negativa, sarebbe interessante conoscerne il perché. Aggiungiamo altri due esempi, in pieno centro. Il primo: fate un giro nelle vie dietro la Basilica, spingetevi fino al retro del giardino delle mura spagnole. Troverete mucchi di sacchetti abbandonati, meta di gatti affamati. Una situazione indecorosa, alla faccia dei cittadini che pagano la tassa rifiuti e si impegnano a rispettare la raccolta differenziata. Il secondo esempio è disarmante: il Comune ha tolto i cestini in via Morzenti. Il motivo? Venivano quotidianamente riempiti con sacchetti della spazzatura che sarebbero dovuti finire in discarica.
Per spiegare questa decisione, l’assessore all’ecologia ha anche attaccato dei cartelli. Il significato era più o meno questo: “Cari cittadini, i cestini li rimetteremo quando imparerete ad usarli come si deve”. Pensate che i cartelli siano rimasti appesi per molto? Nient’affatto, qualcuno ha provveduto a strapparli.


Insomma, “siamo nei rifiuti fino al collo” e a molti sembra quasi non dare fastidio. Una vergogna. Diciamolo pure: uno schifo. La colpa è soprattutto di quei cittadini che, imperterriti, si prendono la briga di mettersi in auto un frigorifero e di trasportarlo in mezzo alla campagna anziché alla piattaforma ecologica. Ci piacerebbe che qualcosa cambiasse. Ci piacerebbe che fioccasse qualche bella multa.
La situazione è drammatica, i rifiuti abbandonati sono una piaga sociale per una città come la nostra, nel cuore produttivo d’Italia. Costruia-mo palazzoni, nuovi quartieri, palestre, piantiamo alberi e abbelliamo le fioriere e poi ci ritroviamo le strade piene di rifiuti. Che vergogna. La stessa che esprimono, anche alla nostra redazione, molti santangiolini stufi di questo andazzo. Inutile addossare sempre le colpe agli amministratori. In questo caso serve l’impegno di tutti.


Ridurre la questione ad un problema di decoro pubblico sarebbe fare come gli struzzi. Vogliamo nascondere anche noi la testa sotto la sabbia?
Lorenzo Rinaldi