Bilancio delle elezioni amministrative

L’inatteso tracollo dei partiti

Domenico Crespi è il nuovo il sindaco di Sant’Angelo. Come ormai noto, la sua lista civica “Insieme per Sant’Angelo” ha vinto le elezioni amministrative del 27 e 28 maggio scorsi, conquistando 3.126 consensi e attestandosi al 40,93 per cento.
Non è il risultato più brillante nella lunga carriera del nuovo primo cittadino (nel 1997 aveva fatto ancora meglio), tuttavia quel 40,93 per cento indica che quattro santangiolini su dieci hanno scelto di affidarsi a Crespi, mentre gli altri sei hanno distribuito i loro voti nelle rimanenti quattro liste.


Domenico Crespi festeggiato pochi istanti dopo la divulgazione del suo successo elettorale

Proprio la presenza di una concorrenza serrata e la discesa in campo di almeno tre “corazzate” (Crespi, Casa delle Libertà e Unione) ha fatto sì che l’esito del voto apparisse molto incerto. Il risultato finale, al contrario, non lascia spazio a dubbi: i santangiolini hanno voluto riconsegnare le chiavi del Comune a Crespi, bocciando le proposte alternative arrivate dai partiti politici.
Proprio il collasso clamoroso delle due liste composte dai maggiori partiti italiani, la Casa delle Libertà di Berlusconi e l’Unione di Prodi, è, al pari della vittoria di Crespi, la novità più rilevante e inattesa che è scaturita dalle urne.
La Cdl ha candidato Simona Malattia, che ha ottenuto il sostegno ufficiale dei cinque partiti del centrodestra, Forza Italia, Lega Nord, An, Udc e Partito Pensionati. Nelle settimane precedenti il voto, però, in Forza Italia si è combattuta una guerra intestina tra i fedelissimi di Carlin, a cui la Cdl non ha più dato fiducia, e quelli della Malattia. Il risultato è stata un’emorragia di voti. I cinque partiti della Cdl, infatti, hanno ottenuto solo 2.248 consensi (il 29,44 per cento), quando alle politiche 2006 a Sant’Angelo avevano superato i cinquemila voti.
Anche l’Unione, che candidava Ugo Speziani, ha registrato un fallimento totale. In una città che storicamente non è una piazza facile per il centrosinistra, l’Unione ha chiuso con un risultato negativo che è andato ben oltre le più nere previsioni: soltanto 768 voti, che rappresentano il 10,06 per cento del totale.
A influire sulla debacle può essere stata, anche, la spaccatura con la Lista civica di Domenico Vitaloni, che ha preso le distanze dall’Unione e, facendo la corte a un elettorato moderato, ha ottenuto 761 voti, il 9,96 per cento. Ma non può essere questa l’unica ragione della sconfitta del centrosinistra.
Chi invece può festeggiare, al pari di Crespi, è Gianmario Invernizzi, candidato di Forza Nuova. Il partito di estrema destra ha infatti ottenuto 734 voti (9,61 per cento), conquistando uno storico consigliere comunale. Forza Nuova ha fatto campagna elettorale senza un programma completo ma puntando unicamente sulla lotta all’immigrazione.
Molti cittadini le hanno dato fiducia, segno che il “problema stranieri” a Sant’Angelo esiste e che in questi anni gli amministratori non hanno saputo, o voluto, affrontarlo, scaricando al contrario tutte le incombenze sulle associazioni di volontariato e sulle scuole. Una grave miopia che sta avendo conseguenze concrete.
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La rivoluzione politica che ha accompagnato queste elezioni ha determinato profondi mutamenti anche nella composizione del consiglio comunale.
La maggioranza di Crespi ha ottenuto 14 consiglieri. Oltre a Crespi, sono entrati in consiglio Carlo Astorri, Domenico Beccaria, Francesco Cerri, Felice Ferrarese, Vasco Gatti, Eugenio Ladiè, Raffaele Maiorani, Fiorella Merli, Peppino Pisati, Ezio Rana, Elena Rota, Gianni Sgualdi e Mario Vicini.
Il capogruppo di “Insieme per Sant’Angelo” è Maiorani, mentre il presidente del consiglio è Vicini, figura di esperienza e primo presidente del consiglio provinciale all’epoca del giovane Lorenzo Guerini.
La Casa delle Libertà entra in consiglio con 4 consiglieri. Per Forza Italia, Simona Malattia (capogruppo) e Maurizio Cerioli; per la Lega i lumbard della prima ora Giuseppe Negri (capogruppo) e Cristiano Devecchi.
L’Unione conquista un solo seggio con Speziani. Entrano anche Vitaloni e, come detto, Invernizzi.
Chiudiamo con la nuova giunta, che Crespi ha costruito attorno a sé.
Il vice sindaco è Pisati, al quale, per il momento, non sono state assegnate deleghe. Ci sono poi Beccaria, con delega alla viabilità, Ferrarese (ecologia), Ladiè (servizi alla persona), Merli (istruzione), Rana (sport) e Sgualdi (lavori pubblici).
Tutte le altre deleghe, dal bilancio al commercio, dalla vigilanza alla cultura e all’urbanistica, rimangono per ora nelle mani del sindaco, che, appare evidente, avrà parecchio da lavorare.



L.R.