Decima candelina per la torta di compleanno per le Acli. Era il 1997, il 29 novembre, quando furono fondate, o meglio, rifondate. “È il ritorno di un’associazione – scriveva chi, allora, dalle colonne di questo stesso periodico dava notizia dell’avvenuta ricostituzione – che negli anni ‘50 e ‘60 si è distinta nell’ambito dei servizi sociali e della formazione”. Già, la formazione, soprattutto, di chi voleva qualificarsi o riqualificarsi in campo lavorativo. Uno dei meriti, a questo proposito, fu sicuramente l’aver precorso le ministeriali “150 ore” per il conseguimento, attraverso corsi serali per adulti, della licenza media. Si era sul finire degli anni ’60 e l’iniziativa prese il nome di “Scuola popolare”.
La scelta, tornando al ‘97, fu subito quella di intervenire a favore dei giovani aprendo un sportello di “Primo lavoro”, presso i locali parrocchiali, dove l’associazione ha trovato sede, in via Mons. Rizzi 4. L’occhio dei volontari, sempre attento ai mutamenti sociali per saper prontamente rispondere alle nuove esigenze, ha portato poi questo progetto ad essere assorbito nel più recente “Con-Tatto”.
L’inaugurazione del “Con-Tatto” sportello per l’integrazione degli immigrati
Nel settembre ’98 già si annuncia che è in elaborazione un nuovo importantissimo progetto, volto a far fronte ai disagi legati alla scuola. Si parla di un supporto individualizzato che consenta il recupero di lacune a livello didattico, dovute, in alcuni casi, ad una penalizzante situazione familiare. Si cercano volontari per quelle che in paese si impareranno a conoscere come A.P.I. (attività integrative pomeridiane) e che sorgeranno forti di un’esperienza appena precedente per il recupero di una ventina di alunni. Tre gli incontri nell’arco di una settimana e di questi uno dedicato ad attività manuali e ricreative. Nel 2000 già si faceva un bilancio dei primi tre anni di esperienza.
“Nata nell’ambito di un disegno più grande di prevenzione del disagio giovanile – sottolineava nella serata conclusiva di quell’anno l’allora presidente Pinuccia Bracchi – l’iniziativa, partendo dalla scuola stessa ad opera di un gruppo di insegnanti aclisti, ha cercato di incanalare un’azione di ri-sposta concreta alle situazioni di difficoltà dei ragazzi con l’aiuto di risorse esterne, volontarie e competenti nell’ottica di fornire […] soprattutto socializzazione e rapporti significativi per un futuro inserimento dei ragazzi nella società”. In quell’anno 44 alunni ebbero supporto e affiancamento da altrettanti volontari.
Altri quattro anni e sarebbe nato anche il già citato Con-tatto, “Sportello multiservizi per immigrati”. L’intento è quello di tamponare gli urgenti bisogni dando risposta o indicazione alle richieste impellenti e fare in modo che per chi, da straniero, giunge a Sant’Angelo, ci sia la possibilità di una prima accoglienza. Il metodo adottato però impone di perseguire il raggiungimento di un obiettivo non certo facile: l’organizzazione in rete di chi, soprattutto volontariamente, già opera sul territorio a favore dei migranti.
Non ultimo, le Acli con questo progetto si sono impegnate perché potesse essere promosso uno scambio fra le diverse culture. Ad inaugurazione avvenuta già viene data la notizia dell’organizzazione di un corso di formazione diretto a tutti coloro che vorranno offrire tempo e competenza all’iniziativa.
Gruppo di studenti delle A.P.I. (Attività Integrative Pomeridiane)
Sotto questo acronimo però si raccolgono non solo progetti e attività di sportello. Qui bisognerebbe aprire un capitolo dal titolo: “Ti ricordi quella volta che…”. Diverse e numerosissime sono infatti le iniziative nei campi della cultura e della solidarietà. Basta sfogliare le pagine dei bollettini parrocchiali per trovare notizia di gite, uscite a teatro o visite ai musei: ultima delle quali, apprezzatissima, quella avente per meta “Il cenacolo” di Leonardo a Milano.
Acli vuol dire anche apertura del cuore e delle proprie case, come quando, per una proposta di scambio culturale, sono stati ospitati presso famiglie barasine giovani dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca, o come quelle tante volte in cui ci si è resi disponibili a raccogliere fondi da inviare in missioni dislocate in varie parti del mondo.
Interessante, infine, ma non per importanza, l’esperienza del circolo di GA (gioventù aclista) che su una ventina di giovani da tutta la provincia, ne conta 7, 8 circa di Sant’Angelo. Il loro impegno è nella diffusione della dottrina sociale della Chiesa (in merito ad essa ha di recente organizzato incontri sull’attualissima problematica del TFR), nella collaborazione per la pastorale giovanile e con le associazioni cattoliche che operano nel campo.
I problemi sono parecchi, ma stringendo i denti e avendo fede si va avanti. Tanti auguri, allora, alle Acli e cento di questi giorni.
Fulvia Cresta