Vent’anni senza Giovanni Bracchi: chi lo ha conosciuto giura che non sembra vero, che il tempo è volato da quel 1987 in cui “el Signur cerchèva un diretùr dla Bànda in Paradìs...”.
Proprio la sua Banda, quella di Sant’Angelo, ha ricordato l’amato maestro con un concerto tenuto lo scorso 23 giugno sul sagrato della Basilica. Una serata emozionante, soprattutto per la famiglia Bracchi che ha applaudito le esibizioni della Banda diretta dal maestro Ivano Grioni, alla bacchetta dal 2000.
Programma vivace per questo concerto speciale: le apprezzatissime colonne sonore di recenti successi cinematografici quali Il Gladiatore e La vita è bella; travolgenti melodie latine come il celeberrimo Libertango di Astor Piazzolla. E naturalmente composizioni del maestro Bracchi, la marcia Sant’Angelo e l’arrangiamento di alcuni splendidi valzer viennesi.
Per ricordare Giovanni Bracchi, il capobanda Raffaele Esposti ha recitato uno stralcio dalla poesia “Nel lìber de la Bànda”, scritta nel 1997 da Cesare Rusconi, alias Ruce, in omaggio al maestro. La marcia Sant’Angelo è stata invece diretta dal giovane Antonio Venturini, da quest’anno vice capobanda. Proprio la presenza dei molti giovani componenti della Banda è stata la testimonianza più bella del ricordo di Giovanni Bracchi: nella serata intitolata, non a caso, “Ciao Giuanén”, anche chi non ha mai potuto conoscere direttamente il maestro barasino lo ha voluto omaggiare. Segno che nella sala prove della Banda Santa Cecilia, Giovanni Bracchi continua ad essere in qualche modo sempre presente.
A nome dei famigliari del maestro ha parlato la figlia Pinuccia, che ha espresso ringraziamento “per aver dimostrato tanto affetto in modo così schietto e sincero”.
La serata, patrocinata dal Comune di Sant’Angelo, è stata presentata dalla sempre elegante Antonella Dalu.
G.S.