Perché si festeggia il Festòn di Sant’Antonio?


La foto illustra un momento del Festòn negli anni del dopoguerra, con l’orchestrina che allieta
gli avventori nel cortile dell’osteria Cavallini (Furtüna) in via Madre Cabrini.
Si riconoscono (di spalle) Piero Cavallini al pianoforte e il fratello Attilio al violino.

Non vi sono notizie documentate per quanto riguarda la celebrazione del FESTÒN. Tutto è affidato ad una leggenda la quale racconta che nei primi giorni del mese di Luglio del 1660 un incendio, appiccatosi al lino offerto dai fedeli e che si trovava nella sagrestia della chiesa parrocchiale, si propagò al soffitto e alle case circostanti.
Nonostante la popolazione si fosse riunita per spegnere le fiamme, esse avanzavano sempre più, mettendo così a rischio la popolazione e lo stesso paese. Si decise come ultima speranza di fare un voto a Sant’Antonio abate (assegnato come patrono di Sant’Angelo nel 1535) per avere la meglio sull’incendio. E fu così che il rogo venne domato ed in ricordo di ciò tutta Sant’Angelo decise di festeggiare in perpetuo il santo patrono per ben due volte all’anno: il 17 gennaio nella festa patronale e la prima domenica di luglio con la festa votiva.