Croce Bianca: dal 1974 una realtà importante del volontariato barasino

Scelta di solidarietà verso il prossimo


Tempo di cambiamenti in Croce Bianca che, scadute le precedenti cariche, rinnova il proprio Consiglio. Per i prossimi tre anni sarà Paolo Olivari a reggere la presidenza della sezione barasina. La sua vice sarà Irene Miragoli, che ricoprirà anche l’incarico di segretaria. A seguire Danilo Siviero ed Emilio Cerioli eletti, rispettivamente, amministratore e vice amministratore. Completano il consiglio la comandante, Angela Fusari ed altri tre consiglieri: Angelo Selvatico, Fabrizio Rozza e Giovanni Agratti.
L’occasione del rinnovo delle cariche e della chiacchierata con Olivari è ottima per un punto della situazione su una delle realtà di volontariato più importanti e longeve della locale realtà associativa.
Si comincia con l’inventario. La Croce Bianca può attualmente disporre di 7 ambulanze, un’auto medica, un’auto per il trasporto disabili, un’auto per il trasporto di sangue e organi e due Punto per altri servizi di routine quali l’accompagnamento della guardia medica.
Con tali mezzi vengono coperti in media 6.500 servizi all’anno. Le convenzioni stipulate con i diversi enti permettono infatti all’associazione di essere una realtà ancora fortemente ancorata al territorio. Con il 118 esistono accordi per servizi di h 24 (che coprono, appunto, tutto l’arco delle 24 ore), di h 12, dalle 7.00 alle 19.00 e per garantire l’auto medica sempre nell’arco delle 12 ore. “Un aiuto – aggiunge Olivari – ci viene dato da San Colombano, che offre anche personale proprio per coprire i turni festivi”, i più problematici assieme a quelli notturni.
Altro importantissimo servizio è quello del trasporto dei dializzati, accompagnati presso la struttura ospedaliera di Lodi, attesi e riaccompagnati.


Il 2 Giugno 1975, dopo un anno dalla costituzione della Croce Bianca a Sant’Angelo, viene benedetta dal parroco mons. Antonio Gaboardi, la prima ambulanza di proprietà della sezione santangiolina

Con l’Ospedale esiste poi una convenzione per la quale vengono messe a disposizione due ambulanze al giorno e si garantisce l’accompagnamento della guardia medica in caso di uscite notturne e/o festive.
Coi Comuni esistono intese per il telesoccorso. Servizio offerto soprattutto agli anziani che, grazie ad un apparecchio collegato al telefono, possono segnalare un malore ed essere, appunto, soccorsi. “È un servizio – precisa Olivari – che esiste da alcuni anni e gli utenti sono sempre in incremento”.
Sempre a Lodi si trasportano sangue e organi. Con il Comune di Sant’Angelo in particolare, tramite la Farmacia comunale, si è offerto il trasporto di chi ne avesse bisogno alle diverse strutture ospedaliere, previo avviso di almeno 24 ore e dietro una spesa modesta. Si accompagnano i ricoverati, i dimessi, si seguono gli sportivi e si cerca di essere presenti in quelle manifestazioni in cui c’è bisogno di un servizio di rappresentanza.
Attorno agli 11 dipendenti ruotano 200 volontari e, per ora, anche se è stata avanzata la richiesta, nessuno che stia effettuando l’anno di servizio civile. Chi si presta può in alternativa seguire un mini corso di 40 ore, che non lo abilita ad intervenire sul malato, o un corso di 120 ore, fino ad essere in grado di adoperare un defibrillatore automatico. Quest’ultimo e l’operatore sono obbligatori sulle ambulanze riservate ai servizi di h12 e h24.
Non mancano le difficoltà, a partire dai volontari, di cui si è sempre alla ricerca (ne servono all’incirca 24 per coprire le mansioni della mattina) e gli enormi costi di gestione.
Attualmente – conferma Olivari – riusciamo sempre a chiudere il bilancio con un attivo di 28-30 mila euro, ma non siamo più in grado di comprare ogni anno un nuovo mezzo”. Costano le divise, il telefono, il gasolio, gli stipendi, le offerte sono sempre meno e incidono sempre meno sui costi complessivi. “I pagamenti vengono effettuati in tempi sempre più lunghi e questo ci porta ad avere un credito che si allunga di giorno in giorno”.
Il 22 settembre la Croce Bianca di Milano ha compiuto 100 anni e ha festeggiato l’evento proprio a Sant’Angelo presso il Cupolone. “È come un albero secolare – commenta concludendo Olivari – che ha bisogno sempre di nuova linfa perché crescano nuovi rami e nuove foglie”. Il riferimento è alle possibilità di lavoro, che potrebbero arrivare da istituzione pubbliche o da privati, e ai volontari. “Anche i pensionati potrebbero dare una mano, offrendosi per coprire un turno anche solo un paio di volte al mese, così come gli studenti potrebbero richiedere di svolgere da noi il servizio civile”, previsto anche un piccolo compenso.
Fulvia Cresta
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Una moderna ambulanza
in dotazione alla sezione barasina