I primi segnali sono arrivati ad agosto: il Comune rischia di non rispettare il Patto di stabilità imposto dal Governo a tutte le amministrazioni locali. Cioè rischia di spendere, nel corso del 2007, più di quanto stabilito da Roma. Se ciò davvero si verificasse, scatterebbe automaticamente l’aumento del 3 per cento dell’addizionale Irpef. Così infatti vuole la Finanziaria. Traduzione: più tasse comunali per tutti i cittadini. Insomma una piccola mazzata in tempi di vacche magre.
Nuovi segnali, ancor più allarmanti, sono arrivati a metà ottobre, quando per la seconda volta il Sindaco ha denunciato il rischio di non rispettare il Patto di stabilità. Troppe spese sarebbero state “caricate” sul 2007, con l’impossibilità, stando a fonti comunali, di dilazionare i pagamenti sul 2008.
Ad incidere, sicuramente, anche i grandi cantieri avviati, in primis quello per il recupero, lodevole, del vecchio ospedale Delmati di piazza De Martino.
Nella sua seconda denuncia il Sindaco ha addossato la responsabilità dello squilibrio di bilancio ai suoi predecessori, che a loro volta si sono difesi. Solo quando il Consiglio comunale approverà il bilancio consuntivo 2007 si saprà ufficialmente se il Patto di stabilità è stato rispettato o meno.
Nel frattempo si può disquisire in lungo e in largo sulla reale utilità dei tetti di spesa imposti dalla Finanziaria alle amministrazioni comunali.
Ma, fintanto che le regole del gioco non cambiano, bisognerebbe cercare di adeguarsi a quelle esistenti. Almeno per evitare mini stangatine e salvaguardare i cittadini da patemi fuori stagione.
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