In via dei Boschi un monumento per ricordarne la fondazione
Anno di festeggiamenti, per gli scouts. E non poteva essere diversamente, visto che a cent’anni dalla fondazione, il movimento degli esploratori si mantiene ancora giovane, con milioni di partecipanti in tutto il mondo.
Una realtà sopra le righe, e un respiro di pace anche per il nuovo millennio, che lascia il segno anche nella realtà locale.
Quella del S. Angelo 1 conta settanta iscritti, per lo più nuove leve, ma si allarga pure alla Comunità Capi, sostenitori e simpatizzanti, ex-scouts e tutti coloro che non sono voluti mancare, il grigio mattino del 25 novembre, all’intitolazione del parchetto in via dei Boschi, esclusivamente dedicato a loro.
Nel nome di Baden Powell, storico promotore dello scoutismo internazionale, va infatti l’omaggio ufficiale dell’area verde sita nella zona residenziale a sud del paese, ora “Parco Baden Powell”.
È alla presenza delle istituzioni, rappresentate dal sindaco Domenico Crespi e dal parroco mons. Gianfranco Fogliazza, nonché dell’Amministrazione comunale, che si è voluto consolidare questo significativo evento, a circa vent’anni dall’esistenza di un gruppo sul nostro territorio, a partire dal Dopoguerra.
Grazie all’intesa tra le due parti si è riusciti proprio quest’anno a tagliare questo traguardo, concreto e allo stesso tempo simbolico, di un segno per la pace in un’epoca dove i valori promossi dallo scoutismo trovano talora un terreno accidentato, ma che forse per questo ne ha ancor più bisogno.
Nelle parole del primo cittadino: “Baden Powell in momenti tristi è riuscito a infondere nei giovani la voglia di fare opere buone e anche oggi, in un momento così triste per l’Italia, in attesa della salma di un nostro militare morto per la pace in terra straniera, vorrei avere da tutti voi un lungo applauso, come simbolo della pace che vi anima”.
Il gruppo degli scout attorno al monumento.
Con la solennità dell’Inno Nazionale si è scoperta quindi la piccola costruzione intorno alla figura del primo degli esploratori, padre di una storia di più di un secolo da quando, nel 1907, proprio Lord Baden Powell iniziò il suo campo sperimentale sull’isola di Brownsea, nella costa meridionale dell’Inghilterra, di un movimento educativo per la formazione dei giovani. E che già Sant’Angelo ha potuto vantare, quanto mai in anticipo, nell’iniziativa di don Nicola De Martino l’embrione di un reparto della borgata di prima della guerra, testimoniata dall’intervento per l’occasione, di Giorgio Basellini e Giuseppe Ferrari, tra i primi a condividere quell’avventura interrotta dal fascismo. Con manifesta partecipazione, nel rinnovo della promessa accompagnata dalla benedizione del parroco, gli stessi hanno sottolineato quanto lo scoutismo sia davvero per sempre. E Basellini a riguardo, ha ribadito che: “È un insegnamento per la vita, che ti aiuta a crescere a capire quali sono le cose importanti, con la voglia di fare del bene e di migliorare il mondo”.
Lo stesso Baden Powell una volta disse che dobbiamo lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato. In questa memoria, il primo passo di un impegno civile.
Matteo Fratti |
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La consegna del fazzoletto del S. Angelo 1
agli storici scout santangiolini
Giuseppe Ferrari e Giorgio Basellini.
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