La storia santangiolina aiuta il Venezuela

Presentato il nuovo libro di don Giulio Mosca dedicato a Sant’Angelo


A Sant’Angelo conosciamo don Giulio Mosca dal 2000, quando raggiunta l’età della pensione (a 75 anni), il vescovo gli propose di dare una mano alla parrocchia di San Rocco, dopo avergli negato - non manca mai di sottolinearlo - il permesso di tornare nelle amate terre venezuelane dov’era stato missionario tempo prima.
In questi otto anni, come egli stesso scrive “mi sono innestato facilmente nella vita religiosa della città, pur rimanendo appartato”. In effetti la riservatezza è una delle caratteristiche di questo prete del quale però ben presto si sono conosciute le passioni: la ricerca storica e la divulgazione culturale.
Impressionante è la sua produzione bibliografica. Si contano una ventina di pubblicazioni in lingua italiana e sei in lingua spagnola. Non meno apprezzato è stato il lavoro di riordino degli archivi parrocchiali che lo ha visto impegnato un po’ in tutto il Lodigiano, rendendo fruibile un patrimonio documentale di grande interesse.
Queste sono le credenziali culturali del sacerdote che il 25 maggio ha festeggiato, con la sua comunità di adozione, il 60° anniversario di ordinazione sacerdotale. Per l’occasione don Giulio ha scritto un nuovo libro, dedicato a Sant’Angelo, ricambiando così l’attenzione che la città gli aveva riservato con il conferimento di una benemerenza civica. E mantenendo il filo con le terre della sua missione ha voluto che il suo lavoro avesse uno scopo caritativo, trovando nell’associazione Obiettivo Solidarietà un sostegno operativo.


Da sinistra: Paolo Racconi presidente dell’associazione Obiettivo Solidarietà, la prof.ssa Clotilde Fino, mons. Ramon Linares, vescovo di Barinas (Venezuela) e don Giulio Mosca

Così saranno proprio le vendite delle “Pagine di storia santangiolina” curate da don Giulio, a dare il via al nuovo progetto dell’associazione che finora ha operato in Bielorussia: la sistemazione di un edificio in Venezuela da adibire a casa famiglia per anziani abbandonati.
La doppia iniziativa - il libro e il progetto caritativo - è stata presentata all’oratorio San Rocco la sera del 27 maggio con la conduzione della professoressa Clotilde Fino. Dopo l’intervento di don Giulio che ha parlato del suo modo di affrontare la Storia, Paolo Racconi, a no-me di Obiettivo Solidarietà, ha illustrato il progetto della casa famiglia, nato a sostegno dell’iniziativa di due co-niugi venezuelani che hanno iniziato ad accogliere in casa propria anziani abbandonati a se stessi, in un contesto sociale molto critico. Delle condizioni sociali, politiche ed economiche della zona nella quale si realizzerà l’intervento, ha infine parlato monsignor Ramon Linares, vescovo di Barinas (una grande diocesi venezuelana con 750.000 abitanti).
Il lavoro che don Giulio ha voluto abbinare all’iniziativa è invece una raccolta di testi, alcuni inediti, altri già pubblicati su giornali locali, dello stesso don Giulio e di altri autori, sul tema della storia religiosa di Sant’Angelo. Il libro, di agevole lettura, mette sotto la lente di ingrandimento la spiritualità barasina evidenziando, come ha sottolineato la professoressa Fino, “la realtà umana ricca e viva di questa cittadina”.
Alle figure più conosciute come quella di Madre Cabrini si affiancano ritratti di uomini meno noti ma altrettanto forti nella loro missione come quello di padre Savarè, di monsignor Amici e di altri, fino al ricordo del dott. Giancarlo Bertolotti. Un capitolo a parte è dedicato alle chiese, argomento che spazia anche sulla vicende dell’Ospedale Delmati e di altre strutture cittadine.
Un bel lavoro per concludere brillantemente una onorata carriera? Nemmeno per sogno! Alla soglia di 83 anni, premettendo “So quando inizio, ma non so quando e se termino”, don Giulio ha annunciato altri due lavori: il secondo volume di “Cento anni di vita e di battaglie religiose e civili delle Parrocchie del Lodigiano” e “La diocesi di Lodi per la Chiesa Cattolica nel mondo”, opera sulla missionarietà lodigiana per la quale ha già in mente un indice di circa 3000 nomi.
Alla faccia della pensione!
Gi. Be.