Sventa l’assalto dei talebani: Croce d’oro per Mascheroni


Croce d’oro al merito dell’esercito per Claudio Mascheroni, incursore della Folgore, nato a Sant’Angelo il 9 novembre 1972. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato pochi giorni fa dal Ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il motivo? Il 20 marzo 2007, mentre il maresciallo capo Mascheroni si trovava in missione in Afghanistan, nel distretto di Farah, il suo reparto è incappato in un’imboscata talebana durante un’operazione di interdizione aerea.
Di fronte ai colpi di armi automatiche e razzi anticarro, Mascheroni è riuscito a coordinare un’efficace risposta al fuoco, ma soprattutto ha salvato un proprio compagno ferito a un braccio, prestandogli le prime indispensabili cure. Dopo aver respinto l’attacco nemico, dirigendo anche la copertura dei mezzi aerei di supporto, Mascheroni ha portato il compagno ferito alla base militare americana di Farah, dove è stato preso in consegna dai sanitari.
Nella motivazione alla Croce d’oro, il Ministro La Russa parla chiaramente della pericolosità della missione di Mascheroni, chiamato ad operare in un ambiente estremamente delicato. A dire il vero non è la prima volta che il maresciallo capo santangiolino partecipa a missioni ad alto rischio. Entrato nel 1992 nella Folgore come militare di leva, Mascheroni ha scelto di servire la patria frequentando prima la scuola sottoufficiali di Viterbo e poi accettando di partire per la Somalia, la Bosnia, il Kosovo, l’Afghanistan dove è tornato a più riprese e l’Iraq.
Nelle sue tante missioni di pace, Mascheroni ha vissuto a contatto con le popolazioni locali, ha preso parte ad operazioni ad alto rischio e, come nell’episodio che gli è valso la Croce d’oro, si è distinto in azioni eroiche. Davvero una bella soddisfazione per i suoi genitori, che vivono a Sant’Angelo, ma anche per la moglie Valentina, barasina doc, che ha scelto di stare accanto a Mascheroni a Livorno, dove ha sede una delle caserme della Folgore.
In questo periodo il maresciallo capo è in Italia e, per la prima volta dal 1992, ha trascorso un anno intero lontano dai teatri di guerra, impegnato in un rigoroso addestramento. Lo abbiamo sentito pochi giorni fa e ha affermato di essere “molto soddisfatto della Croce d’oro, un riconoscimento che non viene assegnato proprio a tutti”. Poi, riflettendo sull’Afghanistan, ha ammesso che si tratta di una zona con forti tensioni, stante anche la divisione tribale. Ma ha pure svelato che durante le sue missioni in quella terra ha potuto apprezzare la magia dei luoghi selvaggi e delle tradizioni.
Lorenzo Rinaldi.