Vincere la paura

Il Convegno sulla sicurezza, la legalità e l’immigrazione, organizzato dal Partito Democratico


“Vincere la paura” è l’azzeccato titolo del primo convegno sulla sicurezza organizzato in città dopo la tragedia di Capodanno. Se ne è fatto carico il Partito Democratico che il 20 marzo scorso ha raccolto intorno a un tavolo diversi operatori per un articolato confronto sui temi della sicurezza, della legalità e della immigrazione, richiamando un folto pubblico presso la sala della Banca Popolare di Lodi.
Ad Ugo Speziani, capogruppo dell’Unione in Consiglio comunale, è toccato spiegare le ragioni dell’iniziativa che, ricollegandosi ai recenti fatti di cronaca, ha voluto stimolare un sereno scambio di idee ed esperienze atte a riportare in città un clima di convivenza pacifica.


Alcuni relatori del convegno, da sinistra Lorenzo Guerini sindaco di Lodi, Domenico Crespi sindaco di Sant’Angelo, Ugo Speziani, Vittorio Boselli direttore della Confartigianato,
Mauro Soldati assessore della provincia di Lodi e l’insegnante Maddalena Speziani.

Speziani ha ricordato che nelle discussioni sulla sicurezza talvolta prevalgono affermazioni semplicistiche che mettono sullo stesso piano questioni che non van-no confuse: una cosa è la criminalità, un’altra l’immigrazione, un’altra ancora la clandestinità. Premessa questa per partire con un lungo elenco di proposte sulle quali la presentatrice della serata, la giovanissima Chiara Castelli, ha chiamato alla discussione personalità impegnate in prima linea nel nostro territorio quali Lorenzo Guerini sindaco di Lodi, Domenico Crespi sindaco di Sant’Angelo e Mauro Soldati assessore della Provincia di Lodi.
Le proposte del PD vanno dalle iniziative per rivitalizzare la città – una sede per associazioni e gruppi organizzati, interventi urbanistici sul centro storico, l’organizzazione dei comitati di quartiere – alle azioni per promuovere l’integrazione degli stranieri senza ghettizzazioni abitative o scolastiche. Ma anche controlli nelle abitazioni e formazione per gli stranieri, con la redazione di una sorta di manuale del buon cittadino.
Lorenzo Guerini, che nella sua carica di Presidente dell’associazione dei Comuni lombardi ha partecipato agli incontri con il governo per la definizione del pacchetto sicurezza, ha sottolineato un paradosso: più è cresciuta la domanda di sicurezza da parte dei cittadini, meno risorse sono state messe a disposizione delle forze dell’ordine, le uniche in grado di contrastare la criminalità. Ha poi ricordato che le questioni di ordine pubblico sono a carico della prefettura mentre i sindaci possono intervenire sulla sicurezza urbana: potenziare l’illuminazione pubblica, introdurre la video sorveglianza, favorire le politiche di integrazione, combattere la clandestinità e le forme di sfruttamento. Sono gli interventi che caratterizzano il “patto locale per la sicurezza” che prevede anche una maggiore collaborazione fra la polizia locale e le forze dell’ordine.
Domenico Crespi ha raccolto le sollecitazioni degli intervenuti sottolineando come a Sant’Angelo il sindaco sia in rapporto quotidiano con le forze dell’ordine. Ha voluto rassicurare i cittadini precisando che i controlli vengono effettuati. Ha poi informato che la sua amministrazione si sta già muovendo per trovare spazi per le associazioni alla Cascina Ortaglia e per la promozione dei Comitati di quartiere. Crespi ha invitato i concittadini a non chiudersi in casa, a non avere paura e a partecipare alle iniziative che vengono organizzate ma che stentano a richiamare la gente fuori casa.
Di taglio più tecnico è stato invece l’intervento di Mauro Soldati nel cui assessorato sono incluse le funzioni dell’Osservatorio per le politiche sociali, un utile strumento per la conoscenza dell’immigrazione e la pianificazione degli interventi. La presentazione del rapporto sull’immigrazione nel Lodigiano ha confermato le dimensioni del fenomeno che va governato su basi pratiche e non demagogiche. Tanto più a Sant’Angelo che negli ultimi anni ha attirato moltissimi stranieri: solo nel periodo 2005 - 2008 l’immigrazione è aumentata del 63%. L’ultima fotografia vede a Sant’Angelo 1.891 stranieri su una popolazione di 13.330 abitanti: più del 14%, e parliamo solo di immigrati regolari.
Già da soli questi numeri possono far capire il disagio di molti santangiolini che si sentono quasi assediati, soprattutto in conseguenza dei fatti di cronaca che nel nostro territorio hanno visto gli stranieri come protagonisti, anche senza arrivare alla tragedia che ha colpito Mario Girati.
In questo scenario gli organizzatori del convegno hanno voluto presentare, nel corso della serata, importanti contributi dal mondo del lavoro, della scuola e dell’associazionismo, per provare a stemperare il clima di preconcetto nei confronti dell’immigrazione e suggerire altre chiavi di lettura.
Vittorio Boselli, direttore Confartigianato della Pro-vincia di Lodi ha ricordato che nel 2007 su 15.000 attività produttive censite nel Lodigiano, 1.300 erano di imprenditori immigrati. Al mondo produttivo Boselli ha rivendicato compiti di prima alfabetizzazione e di formazione sulla sicurezza, condannando la concorrenza sleale di chi impiega mano d’opera in nero.
Il sindacato si è invece espresso con le parole di Domenico Campagnoli, segretario della CGIL, che ha criticato alcune posizioni che ostacolano l’integrazione, come la proposta di obbligare i medici a denunciare gli irregolari, o la gestione dei flussi di ingresso annuali che non permette di regolarizzare chi già lavora nel nostro paese senza permesso.
Maddalena Speziani, insegnante delle scuole elementari Collodi, ha portato invece lo sguardo sui minori e sul mondo della scuola. In questo ambito la paura da vincere è quella dei genitori italiani che temono principalmente che la presenza di ragazzi stranieri rallenti la programmazione. I problemi di inserimento non si possono negare (alla Collodi più che alla Morzenti per il numero maggiore di stranieri), ma la scuola, soprattutto se sostenuta dalle altre istituzioni, è in grado di gestire la complessità senza farla pesare sui ragazzi. Bisogna poi ricordare, ha aggiunto, che la presenza di immigrati non è un’insidia, anzi può arricchire l’offerta formativa contribuendo a formare una mentalità più aperta.
La discussione è proseguita con l’apporto del rappresentante dell’Unione del Commercio, Bruno Milani che ha espresso il timore che la crisi economica fomenti derive razziste e ha proposto la collaborazione dei commercianti per iniziative atte ad animare la città.
Conoscere le persone per vincere la paura è stato invece il senso dell’intervento di Pinuccia Bracchi, delle ACLI locali che con i progetti Contatto e Casa di seconda accoglienza (una abitazione transitoria per famiglie che stanno cercando una sistemazione) hanno aperto un canale privilegiato con il mondo dei migranti: nel 2004, quando fu aperto lo sportello di assistenza, hanno avuto 647 colloqui, nel 2008 le persone che hanno avvicinato l’associazione sono state circa 1.200.
Anche l’AVIS, rappresentata da Pier Raffaele Savarè, ha presentato un progetto di donazione che coinvolge i cittadini di origine rumena.
Significativo l’intervento del dott. Giampiero Castelli, pediatra a Sant’Angelo da oltre vent’anni, che ha visto crescere sotto i propri occhi ragazzi di tutte le etnie e ha misurato il crescente livello di integrazione: dal bambino africano che parla in dialetto alla ragazzina albanese che frequenta il liceo classico. Se oggi siamo abituati a vedere stranieri che fanno i lavori che noi non vogliamo più, domani - ha detto - avremo la seconda generazione di immigrati che potrebbe fare il medico, l’avvocato e, perché no, il sindaco.
E con il tema dei diritti crescenti di chi ha lasciato la propria terra per cercare una vita migliore altrove, si è chiusa la serata: Elena Veronesi, sindaco di Boffalora d’Adda, ha parlato dell’esperienza del suo Comune nel cui Consiglio comunale siedono rappresentanti degli stranieri, senza diritto di voto ma con uguale diritto di parola degli altri consiglieri. Un altro modo, concreto, per mettersi in relazione con gli immigrati e vincere la paura.
Giancarlo Belloni.