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Il forum de “Il Ponte” con gli amministratori santangiolini eletti in Provincia Strade, viabilità, i problemi del pendolarismo verso Milano, gli insediamenti produttivi e la riapertura del nostro castello, i temi affrontati nel colloquio. La Provincia, questa sconosciuta! Con i nostri precedenti forum abbiamo cercato di spiegare i compiti che la legge affida ai comuni, compiti che, forse per una più usuale frequentazione degli uffici da parte dei cittadini, appaiono più intuitivi. Più difficile risulta invece comprendere il reale ruolo della Provincia. Per cercare di capire qualcosa in più abbiamo deciso di incontrare i quattro santangiolini appena eletti a Palazzo San Cristoforo, sede dell’Amministrazione Provinciale di Lodi. Già la parziale elencazione dei vostri incarichi fa intuire la notevole quantità di materie alle quali la Provincia sembra essere chiamata. Chi ci vuole spiegare meglio quali sono le principali competenze di questo ente soprattutto con riferimento agli interessi diretti dei cittadini? (Devecchi): Le prime cose che vedono tutti, sono gli interventi sulle strade provinciali e quelli nell’ambito della tutela ambientale. In effetti sulla viabilità la Provincia ha compiti precisi che vanno sempre di più ampliandosi, come del resto le questioni che riguardano le bonifiche ambientali e le discariche. Ma le aree di intervento sono molte, a volte anche troppe: pensate che oltre ai suoi compiti istituzionali l’anno scorso la Provincia ha dovuto rispondere a circa 1800 richieste di contributi da parte di varie associazioni del territorio. Un problema cui mettere mano: la Provincia deve tornare ad essere un po’ come un fratello maggiore per i comuni. La nostra provincia è composta da 61 comuni, la maggioranza dei quali non ha la capacità tecnica o legale per affrontare con le proprie risorse, importanti atti amministrativi quali gli appalti o i piani di sviluppo: ecco allora che la Provincia può intervenire come supporto amministrativo, legale o finanziario. Alcuni esempi di un buon raccordo provinciale sono il sistema bibliotecario (un fiore all’occhiello la cui organizzazione viene studiata da altri enti), il sistema museale o gli interventi in campo turistico che la Regione ci ha recentemente delegato o ancora, il sistema fieristico del nostro territorio.
Partiamo allora dalle strade, un argomento che ci porta diritti alla rotatoria della Malpensata… (Villa): Si tratta di un intervento già deciso in un accordo del 2006 nel quale era prevista la realizzazione a Sant’Angelo di tre rotatorie: la precedente giunta ne ha fatta solo una… ora c’è l’impegno della nuova amministrazione a procedere spediti: posso affermare con ragionevole sicurezza che i lavori alla Malpensata inizieranno nella prossima primavera. Restiamo sulla viabilità e portiamo lo sguardo sui problemi dei pendolari diretti a Milano. A causa dei grandi ritardi dello scorso inverno il comitato dei pendolari ha chiesto di far viaggiare alcuni mezzi via autostrada passando dal casello di Pieve Fissiraga, richiesta che non sembra trovare molto favore… Qualcuno di voi si è interessato al problema? (Cerri): È una questione difficile da affrontare, soprattutto considerando i vincoli legislativi nel settore delle concessioni. Al momento mi sembra impossibile poter far cambiare la tratta agli autobus per Milano, utilizzando una strada affidata ad un altro concessionario. Parliamo ora di economia: spesso è stata evidenziata la scarsa vocazione di Sant’Angelo ad attirare insediamenti produttivi importanti in grado di offrire posti di lavoro. In Provincia ci sono iniziative che vanno in questa direzione? (Devecchi): Una delle idee sulle quali stiamo lavorando è quella di creare una Agenzia di marketing territoriale, cioè un soggetto che sia in grado di valorizzare in termini commerciali le tradizioni e la storia locale. Sapete meglio di me che Sant’Angelo, quanto a caratteristiche identitarie, non è seconda a nessuno e quindi potrà essere un terreno molto fertile per questa iniziativa. Il progetto del marketing territoriale evidentemente coinvolge la riapertura del nostro castello per il quale la precedente amministrazione provinciale aveva preparato un protocollo di intesa che il Comune di Sant’Angelo e la Fondazione Bolognini non hanno accettato. Si sono persi anche dei finanziamenti, che ci potete dire sul futuro? (Cerri): Vorrei precisare che la questione di una intesa per la riapertura del castello si è bloccata principalmente a causa della Fondazione, ma che è già stata riproposta. (Forum condotto dai redattori Giancarlo Belloni, Lorenzo Rinaldi, Antonio Saletta) . |
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