Un progetto per far rivivere la città con feste per le strade, teatro e sport

Con “C’è vita in città” l’impegno del volontariato per far rifiorire Sant’Angelo


Associazioni, scuole e parrocchia, tutti uniti per far tornare la gente per le strade, creare momenti di socializzazione e far rifiorire i quartieri di Sant’Angelo.
È questo l’obiettivo di “C’è vita in città”, progetto avviato da una ventina di realtà del volontariato locale, che ha ottenuto un contributo economico dalla Fondazione Cariplo e il patrocinio dell’amministrazione comunale e della provincia di Lodi.
Il cantiere di “C’è vita in città” sta lavorando a pieno ritmo e i primi eventi pubblici animeranno la primavera. A promuovere feste di quartiere, spettacoli di teatro itinerante e marce podistiche è un gruppo ben nutrito: Acli, Duca, Obiettivo solidarietà, Podisti santangiolini, Pittori santangiolini, Donne e Donne, Famiglia cabriniana, Cav, Comitato Cernobyl, Amici dei disabili, Ali d’aquila, Scuola dell’infanzia Madre Cabrini, Scuola primaria Collodi, Scuola primaria Morzenti, Corpo Bandistico Santa Cecilia, “Il Ponte”, Gruppo Scout, Africa chiama, Bottega dell’arte, Wwf, Parrocchia dei santi Antonio abate e Francesca Cabrini.
“Il progetto - spiegano gli organizzatori - nasce dall’analisi della realtà di Sant’Angelo: la nostra comunità sta vivendo una fase di forte criticità per molti e profondi cambiamenti che il tessuto sociale, civile e culturale ha subito negli ultimi anni. Da un lato si avvertono segnali di disagio che si manifestano anche nella scarsa partecipazione ai momenti comunitari. Dall’altro lato, però, le tante associazioni presenti sul territorio testimoniano la disponibilità e la volontà di farsi carico dei bisogni e delle fragilità della comunità”.

Quali sono gli obiettivi del progetto?
“Consolidare il volontariato esistente e la collaborazione tra le associazioni, promuovere la conoscenza delle associazioni stesse, riattivare il sistema delle relazioni tra le famiglie coinvolgendole in diverse iniziative, far conoscere alle giovani generazioni le realtà che formano l’identità culturale, civile e religiosa della città. Infine, far conoscere ai giovani, i luoghi e gli spazi della città, in modo che li rispettino”.
Potete fornire qualche anticipazione sul calendario degli eventi?
“Gli eventi saranno almeno cinque. Il via ufficiale sarà dato il 13 marzo con la presentazione del progetto e delle associazioni al Cupolone e uno spettacolo teatrale del Buratto di Milano, che da sempre lavora con i ragazzi e propone allestimenti particolari. Ad aprile ci sarà una caccia al tesoro per le strade di Sant’Angelo, a maggio appuntamento con Coloriamo la città al Pilota, e poi, ancora, abbiamo in programma teatro di animazione e la grande marcia organizzata dal gruppo podisti a settembre”.

È una sfida certamente interessante…
“Vogliamo movimentare la vita della città a partire dalla fascia più giovane, cioè bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, coinvolgendo anche le loro famiglie. Ma vogliamo anche far rivivere gli spazi perché abbiamo osservato che ci sono luoghi ai margini”.

Parliamo dei luoghi…
“Iniziamo con il quartiere Pilota, che è molto grande e che offre spazi per le attività che proporremo. Andremo invece al Cupolone per lo spettacolo teatrale, e ancora, la caccia al tesoro partirà probabilmente dall’oratorio San Luigi e si svilupperà per le strade di Sant’Angelo, al boschetto del Wwf e alle Gescal. La marcia, infine, attraverserà la città ed entrerà nei quartieri, come la Musellina, che è una zona ancora tutta da scoprire”.

Quando è nato il progetto?
“Nel 2008 è stato pubblicato il bando della Fondazione Cariplo. Abbiamo aderito e ad agosto 2009 ci è stato comunicato che il nostro progetto era stato accolto. Il costo totale dell’iniziativa è 20mila euro: 14mila arriveranno dalla Fondazione, il restante sarà coperto dalle associazioni”.

Non è facile, a Sant’Angelo, far collaborare venti associazioni. Come ci siete riusciti?
“Ognuna offre quello che ha, in base alle proprie peculiarità. La sinergia tra le associazioni è già un importante risultato che è stato raggiunto dal progetto. Contiamo sul fatto che ogni associazione porterà agli eventi quella parte di cittadini a cui abitualmente si rivolge: in questo modo riusciremo a rivitalizzare la città”.

Chiudiamo con un auspicio…
“Vogliamo verificare se questa iniziativa si può portare avanti negli anni a venire, previo restando la collaborazione dell’amministrazione comunale il collante che tiene insieme le associazioni è la realtà dei fatti: c’è un forte bisogno di socialità e coesione a Sant’Angelo e serve la voglia di partecipazione delle associazioni”.
LR

 



Alcuni componenti del gruppo di
“C’è vita in città”