A metà ottobre il blocco degli autobus, Sila lascia, entrano Star e Line
Sabato 16 e domenica 17 ottobre 2010: inaspettatamente (e per le prime ore senza la minima informazione) si fermano gli autobus della Sila, interrompendo il servizio di collegamento con la fermata della metropolitana di San Donato Milanese. I viaggiatori restano a piedi, mentre i pullman rimangono a motori spenti nelle rimesse.
I disagi non mancano, anche se per fortuna il “black out” dei trasporti non avviene durante un giorno lavorativo, quando le conseguenze sui pendolari sarebbero state ben più pesanti.
Lunedì 18 ottobre il servizio verso San Donato Milanese viene ripristinato, affidato per tre mesi (in via temporanea tramite affitto del ramo d’azienda) ad altre due società attive nel Lodigiano, la Star e la Line.
Queste ultime assumono i dipendenti Sila (una trentina nel Lodigiano), e utilizzano i mezzi della stessa azienda per garantire il collegamento con San Donato.
La fase dell’emergenza rientra, anche se sul futuro del trasporto pubblico locale, complice l'annunciato taglio di parte dei trasferimenti pubblici, restano grosse perplessità.
Il “week end” nero della Sila (società attiva anche nel Milanese e nel Pavese) segna l’epilogo per la storica azienda di trasporti, che negli scorsi decenni (e fino a pochi giorni fa) ha fatto viaggiare migliaia di santangiolini (costretti a spostarsi verso Milano per lavoro, in assenza di grosse aziende a Sant’Angelo) e nella quale hanno lavorato decine e decine di autisti barasini.
Di fronte a seri problemi economici, per l’azienda di trasporti si è aperta la strada del tribunale e del curatore fallimentare.
Negli scorsi mesi i campanelli di allarme erano suonati più volte, con i pendolari riuniti in comitato che denunciavano disservizi, corse soppresse, autobus in pessime condizioni.
Il “pantano” nel quale si è ritrovata la Sila apre oggi nuovi scenari per il trasporto pubblico locale, a Sant’Angelo e in tutto il resto della provincia di Lodi.
Per la realtà di Sant’Angelo i temi di riflessione sono almeno due.
Il primo riguarda i pendolari: in tutta la provincia sono almeno duemila i viaggiatori che ogni giorno usavano i mezzi Sila per raggiungere San Donato; da Sant’Angelo partivano svariate centinaia di persone.
Oggi il collegamento è assicurato da Star e Line, ma cosa avverrà a partire dal gennaio 2011, cioè da quando scadrà l’affidamento temporaneo a queste due società?
Finora la partita è stata gestita dalla provincia di Lodi, che non ha lesinato energie, trovando la disponibilità (pagata s’intende) di Star e Line a subentrare a Sila.
Oggi, rientrato l’allarme, restano alcune domande aperte. Poteva essere garantita maggiore informazione ai viaggiatori nella “fase calda” della vertenza? E i consiglieri provinciali di Sant’Angelo (ben tre) hanno svolto fino in fondo il ruolo di collegamento fra la Provincia, a Lodi, e i loro elettori-pendolari, a Sant’Angelo?
Il secondo tema di riflessione riguarda le strutture che Sila (o società in qualche modo a essa collegate) possiedono nel territorio di Sant’Angelo.
Il riferimento è al grande deposito di autobus di via Cavour nel quartiere San Rocco.
Un paio di anni fa il comune ha imposto alla società proprietaria di intervenire per mettere in sicurezza la struttura, che da un lato si affaccia su via Cavour e dall’altro su viale Zara.
Qualche intervento è stato realizzato, sebbene lo stabile, almeno esteriormente, abbia mantenuto le medesime caratteristiche.
Con l’uscita di scena di Sila, il rischio è che in futuro il grande deposito rimanga abbandonato a sé stesso, rappresentando una ferita in mezzo al centro abitato, anche perché Star, che è subentrata nel servizio di trasporto, ha affittato un altro capannone, sempre su viale Zara, per ricoverare i propri autobus.
Lorenzo Rinaldi.
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