Le ottime qualità di monsignor Fogliazza
Lascia un dolore a quanti l’hanno stimato e benvoluto. Un vero prete con l’aureola. Una bontà, una sensibilità e una grande attenzione per gli ammalati, come per il sottoscritto. Se posso suggerire Sua Eccellenza il Vescovo, gli consiglierei nel valutare il comportamento dei parroci, di ascoltare anche le voci di stima e non solo le critiche. Un parroco è un padre di tutta la comunità e si può anche volergli bene.
Strapparlo dalla terra dove ha tanto seminato bene e amicizia è un torto, mentre ci sono preti faccendieri che sopravvivono indisturbati. Che Dio aiuti don Gianfranco riconoscendo le sue ottime qualità.
Franco Prevosti
La panca di piazza Duca degli Abruzzi a cosa serve?
Ritengo che la riqualificazione di piazza duca degli Abruzzi (la nostra vecchia “piazza nuova”) non sia stata una grande scoperta, anzi, forse era molto più funzionale prima dei lavori. Infatti ora per uscire dal parcheggio si è costretti a fare giri inutili, mentre prima era molto più agevole e comodo. Inoltre i dissuasori all’entrata e all’uscita non hanno molto senso, in quanto sia per entrare che per uscire si era costretti a rallentare e a fermarsi anche prima.
Sono stati inseriti anche dei parcheggi a pagamento e questa è certamente una novità, ma che va a sfavore dei cittadini.
La meravigliosa panchina poi, che fa da salotto, è sicuramente di effetto, ma a cosa serve? Ho dei dubbi su quanti santangiolini si metteranno a conversare durante la giornata o alla sera sulla panchina.
Un parcheggio che secondo me invece necessita di un occhio di riguardo è quello dell’ospedale, con le corsie molto strette e con le auto che spesso sono costrette a vere e proprie gimcane.
Lettera firmata
Sistemazione ottima ma la panca lascia a desiderare
Sono un santangiolino acquisto, poiché vi abito da soli tredici anni, ma mi sono affezionato a questa cittadina, anche se un po’ chiusa verso i non autoctoni.
Da diverso tempo era mia intenzione segnalare il degrado della pavimentazione dei parcheggi di piazza Duca degli Abruzzi e del vecchio Comune, ora mi fa piacere che sia stata realizzata un’ottima sistemazione pur con uno scorrimento un po’ avvolgente e la perdita di alcuni spazi sulla piazza, ma ciò che lascia molto a desiderare è l’esagerata panca a serpentone lungo via Mazzini.
La mia non vuole essere una critica bensì una riflessione, oltre ad essere esteticamente discutibile chi mai andrà ad occupare questo spazio? Non certamente i santangiolini, che sono legati ai loro siti abituali, si può quindi immaginare chi troveremo tra breve! Ho avuto modo di notare che la stessa perplessità è condivisa da molti amici e conoscenti.
E. S.
È disponibile un camion per portare tutto in discarica
Cari amici de “Il Ponte”, da moltissimi anni ormai seguite tutte le iniziative della nostra associazione con attenzione e simpatia. Volevo ora mettervi al corrente anche di questi eventi santangiolini che dovrebbero far riflettere.
Circa un anno fa (o forse più) il gestore del bar del bocciodromo cessava l’attività. Risultato: la nostra sede barasina del WWF (situata negli scantinati del bocciodromo) diventava inagibile poiché il nostro punto d’ingresso era il bar. L’Amministrazione comunale si è dichiarata impossibilitata a fornirci delle chiavi per riunirci comunque. Quindi, per un anno, le riunioni del nostro gruppo si sono tenute nei bar del paese. Intanto chiediamo con lettera e successivo incontro con gli amministratori un nuovo spazio pubblico dove trasferire i materiali del WWF e la preziosa biblioteca di testi ecologici a cui tante volte hanno fatto riferimento gli studenti barasini. Unica risposta, l’impossibilità allora, di trovare una soluzione.
Ora, dopo la vendita del bocciodromo, ci viene chiesto di sgomberare la nostra sede, aggiungendo che è disponibile un camion per “portare tutto in discarica” senza indicazione di altro luogo per le nostre attività.
È questo il trattamento che spetta ad una associazione che si è distinta per trent’anni di attività in paese?
Cristoforo Vecchietti (per il WWF)