Il vecchio comune di Sant'Angelo sarà messo in vendita. Lo stabile di viale Partigiani, già sede delle scuole medie Baracca e fino al settembre 2009 palazzo municipale, verrà ceduto ai privati, che potranno raderlo al suolo e costruire nuovi appartamenti.
Lo ha annunciato il sindaco Domenico Crespi nel consiglio comunale del 20 settembre scorso.
Pochi giorni dopo, nel mese di ottobre, la giunta ha approvato un atto di indirizzo nel quale vengono indicate la stima di massima dell'immobile e alcune limitazioni di carattere urbanistico, alle quali dovrà attenersi chi acquisterà l'area.
Il valore del Comparto di riqualificazione 6, che comprende il vecchio edificio municipale, gli spazi di pertinenza e la palestra comunale, è stimato in circa 2,6 milioni di euro.
La giunta ha però già chiarito che la cifra di partenza a cui sarà messo sul mercato l'ex comune verrà ufficilizzata a seguito di ulteriori approfondimenti.
L'atto di indirizzo approvato dall'esecutivo Crespi lo scorso ottobre indica inoltre che sull'area del vecchio comune non potranno essere costruiti palazzi alti più di tre piani, che dovranno possedere peraltro elevati standard qualitativi.
E ancora, nel corso delle future edificazioni dovrà essere ricavato uno spazio pubblico aperto.
La notizia della vendita dell'ex palazzo comunale è di primaria importanza. Si tratta infatti di un ampio edificio situato nel centro di Sant'Angelo. Centro che dunque è destinato, almeno in parte, a mutare radicalmente aspetto nei prossimi anni.
L'alienazione del vecchio comune è fissata, per il momento nel 2011: si tratta ovviamente di una previsione della giunta, che potrà certamente essere modificata nei mesi a venire.
L'alienazione, peraltro, è una operazione complessa e impegnativa, che dovrà ottenere l'avvallo del consiglio comunale. Consiglio che per ora è stato semplicemente informato dal sindaco (lo scorso settembre), il quale ha promesso di annunciare entro la prossimaseduta di consiglio la cifra esatta a cui sarà posto in vendita l'ex municipio.
Non è ancora stata indicata pubblicamente in consiglio comunale neppure la precisa destinazione dei proventi della vendita; anche questo non è un dettaglio da poco, perchè il consiglio in primo luogo e i cittadini in seconda istanza devono sapere esattamente cosa la giunta è intenzionata a fare con i soldi incamerati dalla futura alienazione di un bene pubblico, dunque di proprietà di tutti i santangilini. "Il Ponte" si impegna fin da ora a tornare nei prossimi mesi sulla vicenda.
Per il momento ci limitiamo a osservare che, se davvero l'ex municipio sarà venduto ai privati, il ricavato dovrà essere utilizzato per realizzare un'opera strategica a benificio di tutta la collettività e destinata a durare negli anni.
Incassare un tesoro per poi disperderlo in milel rivoli, ad esempio nella manutenzione di strade, piazze e parcheggi, sarebbe un errore madornale.
Lorenzo Rinaldi
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