RUna buona notizia: in provincia di Lodi la raccolta differenziata è al 56%, perfettamente in linea con gli obiettivi che per il 2009 indicavano il raggiungimento del 50%. È quanto risulta dal rapporto dell’Osservatorio provinciale sui rifiuti che evidenzia anche una leggera tendenza alla diminuzione della produzione totale dei rifiuti urbani.
La media provinciale ci mostra dunque una situazione che appare sotto controllo. Ma, proprio perché si tratta di un valore medio, non ci dice tutto quel che è utile sapere…
In provincia di Lodi ci sono comuni virtuosi e comuni che arrancano come si può vedere nella tabella riepilogativa che pubblichiamo. La maglia rosa della raccolta differenziata va al comune di Cornegliano Laudense che, con il 71.60%, batte sul filo di lana il numeroso plotone dei comuni che a fine 2009 avevano già superato l’obiettivo del 60% fissato per il 2011.
La maglia nera 2009 (sarebbe meglio dire il sacco nero…) è invece appannaggio di Borgo San Giovanni con un imbarazzante, almeno per il Nord d’Italia, 29.81%.
Solo 5 comuni su 61 non raggiungono il 50% di raccolta differenziata: fra questi il capoluogo Lodi fermo al 41.95% e Sant’Angelo con il 47,15%.
Anche sul fronte dei costi la situazione è molto variegata: passiamo dai 54 euro all’anno per ogni abitante di Orio Litta ai 148 euro di Lodi.
Fra i 61 comuni della provincia in 11 superano il costo medio che è di 102 euro: tra questi sia comuni con ottimi risultati sul fronte della raccolta differenziata, sia comuni in posizione più arretrata.
In calo (-1.62%) la quantità totale dei rifiuti prodotti dai lodigiani. È probabile che la crisi economica abbia avuto il suo effetto (a fronte di minori consumi è logico aspettarsi minori scarti), ma forse iniziano a dare frutto le scelte che alcuni comuni e la stessa distribuzione commerciale hanno iniziato ad introdurre per sensibilizzare i cittadini.
Parliamo di strumenti di tariffazione legati alla quantità di immondizia prodotta, di sistemi di erogazione di prodotti alla spina con contenitori riutilizzabili, di imballaggi meno ingombranti e, non ultimo, la scelta di favorire il compostaggio domestico. Tale pratica consente di allontanare dal circuito dei rifiuti quantità non trascurabili della frazione umida.
Già 14 comuni nel Lodigiano lo propongono fra coloro che hanno a disposizione orti e giardini nei quali poter riutilizzare il compost come concime.
Diamo infine uno sguardo a Sant’Angelo che nel 2009 evidenzia invece alcune criticità.
La raccolta procapite totale dei rifiuti è aumentata del 2,19% mentre la differenziata è diminuita del 3.09% rispetto al 2008. In forte aumento anche il costo del servizio (+47,99%) che ha pesato sulle casse comunali per quasi un milione e mezzo di euro, dei quali solo il 56% coperti dalla tassa sui rifiuti.
Dati sicuramente influenzati dalle tormentate vicende legate al rinnovo del contratto del servizio di raccolta che, proprio nel 2009, raggiunsero il punto più critico.
Nel 2010 la situazione, almeno sul fronte della raccolta differenziata, è invece migliorata al 54% come ha recentemente annunciato il sindaco Domenico Crespi.
Giancarlo Belloni.