Dal ricordo dell’Unità d’Italia all’ironia dei ragazzi in un film

Spettacolo di fine anno della scuola media “Cabrini” di viale Montegrappa


Il Sono ormai consueti gli appuntamenti cui il plesso di viale Montegrappa della scuola media “Cabrini” ci ha abituato. Sempre rinnovati, attuali e significativi, invece, sono i contenuti di tali iniziative. Ci stiamo riferendo alla serata di giovedì, 26 maggio, nella quale, nel Teatro dell’Oratorio San Luigi, sono stati presentati due progetti scolastici di fine anno.
La prima parte di questa serata ha visto il debutto in scena degli attori nella commedia intitolata “Fare l’Italia”, attraverso la quale anche i nostri studenti hanno voluto ricordare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità del nostro paese.
Il testo di Aldo Scarpis, docente di Lettere presso il Liceo “Parini” di Milano, anche quest’anno ha saputo ben coniugare un linguaggio “giovane”, tipicamente usato dai nostri adolescenti con un contenuto altamente educativo: l’importanza di coltivare e, parimenti di condividere valori, principi, idee e iniziative, per la realizzazione di un obiettivo comune.
E se all’inizio, sulla scena, un adolescente apparentemente superficiale non sa neppure che significato attribuire al termine “Patria”, attraverso un’ideale sfilata di personaggi storici, si ravvede e, anzi, ne comprende appieno il prezioso significato.
Ed ecco comparire un serioso Giuseppe Mazzini, un meditabondo conte di Cavour, un Vittorio Emanuele ancora un po’ perplesso e un formidabile Giuseppe Garibaldi, convinto delle sue idee, del suo indubbio coraggio e del suo audace spirito di iniziativa. A raccontare il sacrificio dei trecento uomini coraggiosi di Carlo Pisacane, tante belle spigolatrici di Sapri, così soavi e leggere nella loro bellezza adolescenziale. Al termine di queste testimonianze il ragazzo si ravvede e si accorge che l’Italia è stata fatta non dal singolo eroe, ma dalla volontà di tanti, noti e non.
Anche quest’anno oltre alla sceneggiatura del già citato Aldo Scarpis, vanno ricordati i docenti Vittorio Gusmaroli alla regia, Daniela Locatelli ai costumi, Franco Peverali alla scenografia, il tutto con la preziosa collaborazione di Angelo Savarè.
La seconda parte della serata ha visto la proiezione del filmato di Giacomo Viviani intitolato Sensation. Già da qualche anno, il professore si è messo dietro la macchina da presa, ottenendo risultati incoraggianti da molteplici punti di vista: da un lato, in itinere del progetto, emerge e, come dire, “si vive” l’entusiasmo degli studenti a voler partecipare a tale attività, la loro voglia di mettersi in gioco e, magari, di fare dell’ironia su loro stessi, obiettivo, questo molto alto, che difficilmente si ottiene con studenti compresi in un’età da scuola media. Eppure il professor Viviani, che quest’anno si è avvalso della collaborazione della professoressa Maria Adelaide Rognoni, ci è riuscito pienamente.
Sensation con la ricostruzione di svariate situazioni e circostanze ha messo in luce la spontaneità che c’è in questi ragazzi, che non sono solo studenti seduti a un banco, ma persone che vogliono e devono esseri presi in considerazione dagli insegnanti nella loro multisfaccettata complessità di adolescenti.
Veronica Paolin
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