“Non voglio essere un elemento di rottura per il partito”. Lo ha detto alcuni giorni fa ai giornali il primo cittadino di Sant’Angelo, Domenico Crespi, lasciando intendere che potrebbe anche non essere lui il candidato sindaco del Popolo della libertà.
La situazione è ancora in evoluzione. Sul piatto ci sono però alcune certezze. La prima e più evidente è che il Pdl rimane diviso al suo interno tra chi sostiene Crespi e chi lo avversa. Il segretario provinciale del partito, Oscar Fondi (sindaco di Vidardo), vedrebbe di buon occhio una candidatura ufficiale di Crespi e non lo ha mai nascosto. Ma se Crespi dovesse correre con una lista civica (come ha sempre fatto) si avrebbe il paradosso di un segretario provinciale costretto ad appoggiare un candidato sindaco del Pdl diverso da Crespi, dopo aver pubblicamente espresso sui giornali la propria preferenza per quest’ultimo. E per contro, nell’eventualità che Crespi corresse come candidato sindaco del Pdl, parte della sua attuale squadra si staccherebbe (o verrebbe messa da parte).
Nel centrodestra rimane attento all’evoluzione del quadro politico l’ex sindaco Giuseppe Carlin, che negli anni ha dato vita a Sviluppo Santangiolino e che secondo i bene informati non disdegnerebbe di correre nuovamente per la poltrona di primo cittadino, magari addirittura con i simbolo del Pdl, vincendo il “braccio di ferro” con Crespi. Carlin e Crespi oggi sono ai ferri corti (e le “polemiche al veleno” sui giornali delle scorse settimane lo dimostrano); cinque anni fa invece i rapporti non erano così logori, tanto che da più parti si sostiene che nella vittoria di Crespi del 2007 lo stesso Carlin ci abbia messo lo zampino. Almeno due consiglieri comunali (entrambi di opposizione) conservano gelosamente una fotografia della primavera 2007 in cui si vedono Carlin e alcuni fedelissimi di Crespi sorridenti e affiancati dopo l’esito del voto, all’ingresso del vecchio Comune.
Oggi - stante la recente battaglia sulla carta stampata tra Crespi e Carlin - quella fotografia sembra irreale, eppure risale soltanto a cinque anni fa.
Altrove cosa succede? La Lega nord e il gruppo di Domenico Beccaria (Un ponte per unire) hanno continuato negli scorsi mesi il percorso comune, dichiarando apertamente di voler rappresentare un’alternativa all’amministrazione Crespi. Allargheranno la loro coalizione a Carlin? Il nodo deve ancora essere sciolto, almeno ufficialmente. Così come deve ancora essere chiarita la questione del candidato sindaco. Sarà un rappresentante della Lega? Oppure si troverà qualche faccia nuova e giovane pescando nella società civile?
Chiudiamo con il centrosinistra. Gli “incontri a quattro” tra Sant’AngeloViva, lista di Domenico Vitaloni, Udc e Pd non hanno portato grandi risultati. L’ipotesi di una “grande coalizione” sembra davvero sfumata, e a questo punto non è chiaro nemmeno quanto fosse auspicata dalle rispettive forze in campo. I quattro gruppi si sono comunque parlati, prima di Natale (la sera di Santa Lucia) e nel mese di gennaio. Con il gruppo Sant’AngeloViva si è confrontata anche Rifondazione comunista, che in queste settimane sta portando avanti una raccolta firme per l’apertura di una scuola materna statale in città, a costo zero per le famiglie.