Otto anni di attesa e il Sant’Angelo si rituffa nella Serie D, campionato certamente adatto al blasone della società rossonera (dopo le parentesi di Promozione ed Eccellenza). Una categoria raggiunta al termine di una cavalcata trionfale - quella dello scorso anno - nella quale la truppa di Cortelazzi già a metà stagione aveva staccato le dirette avversarie.
L’estate della crisi economica, tuttavia, ha stravolto le cose e i rossoneri si presentano ai nastri di partenza della D (Girone B) con una squadra ampiamente rinnovata. Non c’è più mister Cortelazzi, nel frattempo sostituito dall’esperto Falsettini (vecchia conoscenza a Sant’Angelo), non ci sono più i big della scorsa stagione, fatta eccezione per pochi nomi di spicco (tra gli altri Bigatti, Oddone, Patrini), ci sono alcuni nuovi acquisti di spessore (vedi Dragoni e Marchesetti) e una folta pattuglia di giovani, chiamati a dare un contributo, si spera importante.
Si parte a fari spenti, senza proclami, con un sostanzioso taglio del budget e l’obiettivo della salvezza. Quest’ultima sarebbe già un risultato “entusiasmante” visti i tempi che corrono. Non sarà facile, perché il Girone B si presenta ricco di insidie: il cammino verso la salvezza si snoderà lungo 38 giornate e porterà i rossoneri in mezza Lombardia e in Trentino Alto Adige, con alcune trasferte molto lunghe ma affascinanti.
Qualche curiosità sulle avversarie. Ai nastri di partenza c’è la Pergolettese, società nata dalla fusione tra Pizzighettone e il fallito Pergocrema. Il Pontisola sarà guidato in panchina dall’ex juventino Porrini: i bergamaschi in Coppa Italia hanno superato nientemeno che il Gubbio, un bel biglietto da visita per il campionato. Il Voghera viene descritto come una corazzata: ad allestirla una vecchia conoscenza dei santangiolini, Troiano, al lavoro alcuni anni fa al “Chiesa” senza però lasciare ricordi particolarmente felici.
Tra le “nobili decadute” citiamo il Lecco, società che in estate doveva essere acquistata dagli americani (progetto piuttosto strampalato) e che ha poi dovuto iniziare il campionato con le poche forze a disposizione. Sembrava infine destinata a scomparire la gloriosa Pro Sesto (nome che dice molto agli appassionati di calcio): il nuovo presidente ha però ridato slancio e la campagna acquisti sembra essere stata all’altezza.
LR
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