Primo intervento dell’ospedale: nel futuro declino o rilancio?



Una notizia, passata forse un po’ in sordina nel corso dell’estate, merita a nostro avviso qualche considerazione.
Dallo scorso 15 luglio, per decisione dell’Azienda ospedaliera di Lodi, il punto di Primo intervento dell’ospedale Delmati di Sant’Angelo funziona a ritmi ridotti. E’ aperto dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 16. Nelle altre fasce orarie e il sabato e la domenica, è necessario recarsi al Pronto soccorso dell’ospedale di Lodi.
A darne comunicazione ai cittadini alcuni foglietti affissi all’entrata dell’ospedale Delmati.
Nulla più, né sulle ragioni di questa importante decisione, né sui tempi di ritorno alla normalità. La notizia è apparsa quest’estate sul quotidiano “il Cittadino”, commentata (con toni assai diversi) dall’ex sindaco Giuseppe Carlin e dall’attuale sindaco Domenico Crespi. Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Giuseppe Rossi, sempre sui giornali, ha inizialmente parlato di un provvedimento estivo.
Terminata l’estate, ci si sarebbe aspettati che il punto di Primo intervento tornasse alla sua completa funzionalità, con orari più estesi dal lunedì al venerdì e con le consuete aperture anche nel fine settimana. Ad oggi tutto questo non è avvenuto, i foglietti appesi fuori dall’ospedale non sono stati rimossi, il punto di Primo intervento continua a lavorare a scartamento ridotto. E i giornali locali sono tornati a occuparsi del caso. L’Azienda ospedaliera, a precisa domanda, ha fatto sapere dalle colonne de “il Cittadino” che non risultano criticità a causa degli orari ridotti e che al momento sta valutando i dati sull’andamento dell’attività nel corso dell’estate.
A questo punto riteniamo necessaria qualche riflessione. La prima: l’Azienda ospedaliera deve dire in maniera limpida ed inequivocabile se il punto di Primo intervento di Sant’Angelo è un servizio utile ed economicamente sostenibile. E dica altrettanto chiaramente cosa intende fare. Di certo, con orari ridotti e la chiusura totale nel fine settimana, si tratta di un servizio che funziona a metà. E di questo i primi a pagarne le conseguenze sono i cittadini, non solo quelli di Sant’Angelo, ma anche quelli dei comuni vicini, che gravitano sull’ospedale Delmati.
Seconda considerazione. L’intera vicenda è stata gestita male sul fronte della comunicazione. I cittadini-utenti-contribuenti non sono stati avvisati della riduzione degli orari del Primo intervento. L’unica informazione è arrivata dai foglietti appesi all’entrata dell’ospedale. Troppo poco.
Terza considerazione. Che ruolo ha giocato il Comune di Sant’Angelo? E’ stato informato della riduzione degli orari? Sono domande che meritano una risposta.
Non sappiamo se la riduzione degli orari sia l’anticamera alla chiusura definitiva del punto di Primo intervento. Ma crediamo che le forze politiche rappresentate in consiglio comunale (siano esse di maggioranza o di opposizione) abbiano il dovere di occuparsi al più presto della vicenda, facendolo in modo trasparente, cioè comunicando ai cittadini in maniera tempestiva cosa sta avvenendo e quali risposte eventualmente otterranno dai vertici della sanità lodigiana che interpelleranno. “Il Ponte” è pronto a dare spazio alla vicenda.
Lorenzo Rinaldi


IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano