Diario di bordo
Sant’Angelo Calcio


E ora? Gli ultimi due mesi del Sant’Angelo sono stati un’altalena di emozioni, un su e giù tra speranze e illusioni concluso sbattendo sulla dura terra. Franco Quartaroli, il nuovo proprietario della società da mercoledì 9 gennaio, ha deciso di mollare tutto: proprio nella settimana antecedente la scadenza dei primi rimborsi spesa, proprio quando la squadra sembrava pronta a ripartire su nuove basi tecniche. E invece niente, Quartaroli (che si era presentato dicendo, «Porterò la squadra in Lega Pro») saluta tutti, facendo così calare un velo nero e pesantissimo sul futuro barasino. I tifosi, che si erano già mobilitati martedì 18 dicembre, organizzando la “Serata dell’orgoglio barasino” per racimolare un po’ di denaro utile a tappare qualche piccola falla, si sono fatti trovare di nuovo pronti, ma il loro tentativo di salvare il salvabile per il momento non ha sortito gli effetti desiderati.
Venerdì 1 febbraio gli ultras hanno fatto recapitare a Quartaroli un’offerta di acquisto del club da parte di un compratore interessato (si tratterebbe della famiglia Gaeli, già in sella al Sant’Angelo tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila), a condizione che i debiti dell’ultimo mese e mezzo venissero presi in carico da chi li aveva accumulati, vale a dire la nuova proprietà. Da parte presidenziale è però arrivato un bel “no”: «Chi vuole il Sant’Angelo deve accollarsi l’intera situazione patrimoniale, che io del resto ho trovato ben più grave rispetto a quanto pattuito con Roveda (Giuseppe, l’ex presidente, ndr)», ha fatto sapere Quartaroli, che se da qui a giugno non dovesse trovare un’offerta soddisfacente (per lui, ovviamente) potrebbe lasciar fallire la società. Un’ipotesi grave, paurosa ma tutt’altro che remota.
Questo è quanto è avvenuto fuori dal campo, ma anche sul rettangolo verde le cose non sono andate per nulla come avrebbero dovuto: dopo la partita con la Castellana del 2 dicembre (sconfitta per 2-1 a Castel Goffredo), la squadra allenata da Marco Falsettini ha messo a referto la miseria di un punticino, strappato nel giorno dell’Epifania a Trento contro il Fersina: poi solo sconfitte, ben 7. E la classifica si è fatta sempre più disperata, con il Sant’Angelo che ora veleggia all’ultimo posto in compagnia del Trento, per una retrocessione diretta in Eccellenza ormai difficile da evitare.
Se da settembre a novembre del 2012 il passo dei rossoneri non era stato dei più spediti, con la squadra che viveva con tanta angoscia e poca serenità una situazione societaria già gravemente compromessa sotto la presidenza Roveda, proprio da quel 2 dicembre in avanti tutto è peggiorato ulteriormente: da poco spedito, l’incedere in campionato è diventato da vera e propria lumachina. Della vecchia rosa sono rimasti i soli portieri Meioni e Raccagni, il difensore Lasme e i centrocampisti Tacconi e Orlandini, mentre tutti gli altri (ben 15 calciatori) hanno deciso di andarsene grazie alla finestra invernale di mercato. Durante la quale è arrivato anche Quartaroli, visto per la prima volta al “Chiesa” mercoledì 12 dicembre per la sfida al Ponte San Pietro, e con lui una “vagonata” di ragazzotti di belle speranze provenienti dal Centro e Sud Italia: giocatori giovanissimi cui i tifosi hanno offerto di recente vitto e alloggio per ovviare alle mancanze societarie e ai quali la nuova dirigenza ha aggiunto qualche veterano, come l’attaccante Giglio, il difensore Caruso e il mediano Morandi. Sempre sotto la guida di Falsettini, un uomo (prima che un allenatore) ormai adottato dalla piazza quale simbolo di attaccamento ai colori: “Da Sant’Angelo non mi portano via nemmeno i carabinieri”, ha affermato di recente il mister. L’unico punto veramente saldo di una stagione drammaticamente ballerina.
Matteo Talpo

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano