Diario di bordo
Sant’Angelo Calcio


Guarda chi si rivede. A distanza di qualche anno Marzio Buscaglia, allenatore arrivato a Sant’Angelo nel 1999 dopo aver vinto un campionato di Eccellenza con il Corbetta e portandosi appresso El Sheik e Dall’Orso (due giocatori che sotto la presidenza Gaeli fecero sognare il “Chiesa”), ora sarebbe pronto a rilevare la società. Dietro di lui, che ancora se ne sta chiuso in un riserbo totale, ci sarebbe un’importante azienda lombarda operante nel ramo del gas pronta a ripianare i debiti contratti da Giuseppe Roveda prima e da Franco Quartaroli negli ultimi tre mesi, cioè da quando è divenuto proprietario. Le parti si sono incontrate una prima volta giovedì 11 aprile e le basi per il passaggio totale delle quote societarie sembrerebbero esserci tutte. Non resta dunque che attendere l’ulteriore sviluppo della situazione, e dovrebbe trattarsi davvero di giorni: perché la nuova possibile proprietà pare intenzionata a non perdere tempo, avendo volontà di pianificare fin da subito la prossima stagione in Eccellenza.

Nel frattempo il Sant’Angelo è infatti retrocesso matematicamente, per la precisione dopo la sconfitta interna (2-1) contro il Mezzocorona di giovedì 28 marzo, proseguendo così una striscia impressionante di sconfitte a oggi ancora ininterrotta: alla luce dell’ennesimo ko di domenica 14 aprile (1-0 contro la Castellana al “Chiesa”), la serie è arrivata alla cifra record di 15 battute d’arresto, otto delle quali collezionate dal giovanissimo gruppo ora a disposizione di mister Marco Falsettini. Il quale continua a rimanere a Sant’Angelo sebbene le varie dirigenze gli abbiano letteralmente disfatto due rose intere sotto il naso, sebbene in questo periodo possa contare solo sulle esigue possibilità fisiche e tecniche della ex Juniores di Paolo Daccò, sebbene l’amministrazione comunale (per colpe ascrivibili a Quartaroli) gli abbia chiuso due volte i cancelli del “Chiesa” in faccia.

Delle tante brutture che di questa stagione passeranno alla storia rossonera nell’ampio capitolo delle tragedie, uno spazio considerevole verrà riservato alle tristi vicende di domenica 10 e 24 febbraio, quando il sindaco Domenico Crespi ordinò la chiusura dello stadio cittadino, facendo così registrare le prime due “storiche” chiusure del “Chiesa” dall’inizio dei lontani anni Sessanta. Quartaroli padre e figlio (Livio, nominato sul finire del dicembre 2012 amministratore unico della società) se l’erano data, come usa dire, e nessuno avrebbe potuto assumersi le responsabilità derivanti dall’apertura al pubblico di un impianto sportivo. Ma il salto ai giorni nostri è breve, per un’attesa che potrebbero regalare al Sant’Angelo una nuova rinascita. L’ennesima.
Matteo Talpo

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano