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Le novità dal Comune per l’anno scolastico 2013/2014 Meno soldi per la scuola. Questo è il dato più evidente del piano di diritto allo studio che il consiglio comunale ha approvato lo scorso luglio.
Per l’anno scolastico 2013/2014 sono stati stanziati circa 883.000 euro, quasi 150.000 euro in meno rispetto all’anno precedente. Vengono invece aumentati i contributi richiesti alle famiglie per il servizio di pre scuola e per la mensa scolastica. Penalizzazioni anche sul fronte degli assegni di merito che quest’anno non sono previsti e nell’ambito dei progetti scolastici il cui finanziamento viene sensibilmente ridotto. Ma entriamo nei particolari della manovra scolastica alla quale il comune è chiamato per garantire servizi complementari (es. trasporto, mensa, assistenza ai disabili) ai circa 1800 studenti che frequentano le nostre scuole e che include anche la convenzione con le scuole materne paritarie. La spesa più elevata cui il comune deve far fronte è quella della refezione scolastica per la quale sono stati previsti 309.000 euro. Come già accennato, quest’anno l’amministrazione comunale ha deciso di aumentare il contributo a carico delle famiglie: per la fascia ISEE più bassa (fino a € 5.419) la retta del pasto passa da 0,75 a 2 euro, per la fascia intermedia (da € 5.420 a 10.000) la retta passa da 2 a 3 euro, mentre per tutti gli altri il pasto costerà 4 euro per i residenti e 4.50 per i non residenti (con un aumento di 50 centesimi). Aumenta inoltre da 50 a 100 euro la retta che viene chiesta a chi usufruisce del servizio di pre-scuola per le elementari (assistenza dalle 7.30 alle 8.30), mentre rimane gratuita la sorveglianza dal termine delle lezioni all’arrivo dei mezzi di trasporto scolastico (post-scuola). Per tali servizi il comune prevede di spendere 17.575 euro per il pre-scuola, 5.000 euro per il post-scuola e circa 88.000 euro per il trasporto scolastico, servizio che viene erogato a pagamento (a costo invariato rispetto allo scorso anno) con esclusione dei ragazzi disabili e dei residenti nelle cascine e frazioni per i quali è gratuito. Importante risulta anche l’impegno per fornire l’assistenza ad personam agli studenti disabili: 124.000 euro, in forte calo rispetto ai 185.000 euro stanziati lo scorso anno in funzione della riduzione sia del numero di ragazzi assistiti (da 21 a 18) sia delle ore settimanali dedicate a tale servizio. In linea col precedente anno scolastico risulta invece la spesa per i libri di testo delle elementari attestata a 21.000 euro. Per le scuole materne sono stati stanziati circa 220.000 euro, anche in questo caso un importo in continuità con il precedente piano, considerando il numero di sezioni che verranno attivate. Il comune contribuirà inoltre con 33.000 euro ai costi per l’inserimento dei bambini disabili iscritti alla scuola materna. Verranno invece ridotti i contributi che vengono concessi direttamente alle scuole del territorio. Si tratta di interventi a sostegno sia delle spese di funzionamento sia volti al potenziamento dell’offerta formativa mediante progetti didattici integrativi. La voce di spesa relativa a quest’area passa da 78.000 euro a 64.000 euro. A sorpresa sono invece sparite dalla delibera le borse di studio, finanziate lo scorso anno con 10.500 euro. La disciplina di tale istituto, promosso dalla precedente amministrazione Crespi, era stata modificata lo scorso anno suscitando non poche perplessità. Ci si aspettava quindi un ripensamento della materia (con il ritorno a criteri più meritocratici) ma non certamente la sua abolizione. Se il problema era di natura finanziaria (si può comprendere quanto conti anche questo aspetto in tempi di riduzione di trasferimenti da parte dello Stato) si poteva selezionare maggiormente la platea dei candidati e/o ridurre gli importi individuali. Si sarebbe così conservata, anche nella sua funzione altamente simbolica, questa iniziativa con la quale la comunità offre riconoscimento e visibilità ai suoi studenti migliori. Giancarlo Belloni |
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