Il tema dei rifiuti, raccolta differenziata, riciclaggio, discariche abusive sul territorio e tentativi di costruzione di inceneritori (o bruciatori o termovalorizzatori che dir si voglia) è stato uno dei temi portanti della fondazione del WWF a Sant’Angelo Lodigiano. Sto parlando degli anni ’80, quindi almeno trent’anni fa. La cosa che colpisce è che, nonostante gli anni siano passati, a Sant’Angelo si mettono cartelli nelle strade contro chi abbandona rifiuti e costantemente si discute di nuovi inceneritori. In realtà dei passi avanti si sono fatti e la raccolta differenziata porta a porta è diventata un nostro patrimonio comune e condiviso. L’impressione però è che, mentre da quella strada si procede in avanti, qualcun altro ostinatamente continui a tirare indietro, a remare contro, a preferire l’inciviltà permanente.
L’occasione di questo articolo mi è data dalla notizia che si vorrebbe triplicare l’impianto di incenerimento di Corteolona. Ricordo che nel primo periodo di WWF, negli anni ’80 , la paura del bruciatore era sempre presente e noi stavamo con gli orecchi bene aperti. Se ricordo bene eravamo andati ad una manifestazione a Santa Cristina (ma poteva essere anche qualche altro paese del pavese) poi se ne parlò per Sant’Angelo, poi se ne parlò per Vidardo. Avevamo fondato un comitato contro gli inceneritori coinvolgendo anche altre associazioni. L’idea girava e si capiva che imprenditori che avevano fiutato il business dei rifiuti stavano cercando un paesino poco reattivo al problema ecologico per insediarsi. Erano tempi però in cui la reazione popolare era pronta e veloce. Noi eravamo contro questo sistema per gli stessi motivi in cui credo ancora oggi. Prima di tutto perché bruciare rifiuti vuol dire incentivare all’infinito il consumo delle risorse. Vuol dire non pensare più alla raccolta differenziata, perché tanto si brucia tutto. Va quindi nel senso di una produzione imperitura di oggetti perché intanto, poi, si distrugge. Inoltre vi era un problema di invasività di impianti con ciminiere e fumi. “Terzo” e non “ultimo” i problemi di salute provocati dai fumi sono documentati e non mi pare il caso di iniziare daccapo questo discorso.
Ora ci troviamo con un bruciatore a Castiraga Vidardo e con il triplicamento d Corteolona. Sant’Angelo è in mezzo, ma da qualsiasi parte si guardi ormai si è sempre in mezzo a qualche cosa.
Per fortuna, i sindaci pavesi si stavano organizzando. Il sindaco di Miradolo Terme (oasi per i santangiolini ciclisti e non solo) è apparso al tg regionale, con altri sindaci dei comuni limitrofi, per dire che i fumi non avrebbero certo giovato alle vicine terme. Che anche i politici san-tangiolini si schierino contro l’inceneritore.
Ma non credo possa bastare. Alla fine io sono forse rimasto agli anni ’80, ma credo che sarebbe utile fondare a Sant’Angelo un nuovo comitato rifiuti che si occupi di riciclaggio ed inceneritori. Dire “noi non lo abbiamo” è solo nascondere la coda di paglia di fumi provenienti da altri comuni. Invito poi i santangiolini a partecipare alle manifestazioni che ci saranno a Corteolona contro il nuovo impianto. Invito infine il comitato contro il bruciatore di Vidardo a prendere contatto con gli amici pavesi e ad essere presenti alla battaglia magari con uno striscione di riconoscimento. Le alleanze territoriali aiutano sempre, se non altro si sta nel mal comune e ci si scambiano consigli ed aiuti .
Cristoforo Vecchietti
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