È Oltre 150 persone, nella serata del 22 novembre, hanno affollato la sala convegni della Banca Popolare di Lodi per la presentazione del volume “Sant’Angelo Lodigiano. La storia, le storie”, seconda monografia pubblicata dalla “Società della Porta - Il Ponte”.
E’ stato proprio il presidente della “Società della Porta”, Giancarlo Belloni, a dare il via alla serata, ripercorrendo le iniziative messe in campo dal sodalizio negli ultimi anni e illustrando le ragioni che hanno portato alla pubblicazione di questa seconda monografia. Microfono poi al vicesindaco di Sant’Angelo, Aldo Cafiso, che ha portato un saluto istituzionale, e al commissario straordinario della Provincia di Lodi, Cristiano Devecchi. Proprio la Provincia è stata il partner finanziario della “Società della Porta” nella pubblicazione della monografia. Devecchi si è soffermato sui contenuti dell’opera e sull’importanza della ricerca storica per riscoprire e valorizzare il territorio. Lorenzo Rinaldi, direttore de “Il Ponte”, si è invece concentrato su uno dei personaggi che trovano spazio all’interno della monografia. Si tratta di Gaetano Semenza, santangiolino sconosciuto ai più, patriota, imprenditore tessile tra l’Italia e l’Inghilterra, fautore della costruzione di linee ferroviarie in Sardegna e nel Lazio. Semenza è stato anche parlamentare e fondatore del “Sole”, quotidiano economico e politico, che nel 1965 si è fuso con il “24 Ore” dando vita al più importante quotidiano economico del Paese.
Antonio Saletta ha poi ricordato la figura di Carlo Cabrini, operaio in una grande fabbrica di Milano che venne scelto dal regista Ermanno Olmi per alcuni suoi importanti film, tra cui “I Fidanzati”. E proprio al termine dell’intervento di Saletta, in sala è stato proiettato uno spezzone de “I Fidanzati”: un’iniziativa molto gradita dal pubblico e dalla figlia di Cabrini, presente in sala, che ha ringraziato la “Società della Porta” per aver ricordato il padre.
Ferruccio Pallavera, direttore del quotidiano “il Cittadino” e curatore dell’introduzione della monografia, ha sottolineato il grande sforzo di ricerca che ne sta alla base, lanciando al tempo stesso una sfida: lavorare a un volume che tracci in maniera completa e organica la storia di Sant’Angelo. In attesa che questo grande progetto possa decollare, i redattori de “Il Ponte” si stanno concentrando sulla riscoperta del dialetto. E proprio il curatore della fortunata rubrica dialettale, Angelo Pozzi, ha rivelato alla folta platea della sala Bpl il proprio stupore per l’inatteso successo di Viva el dialète, che potrebbe portare in futuro alla pubblicazione di una terza monografia.