L’ospitalità di Sant’Angelo ad un “uomo di Pace”
“A chi entra in Sant’Angelo dalla rotonda dei Vigili del Fuoco, suscita curiosità la lapide che campeggia sulla casa posta all’inizio di via Mazzini.
Ad apporre l’iscrizione è il santangiolino Giuseppe Lucini, laureato in filosofia e sociologia all’Università belga di Lovanio, con l’intento di tramandare alla storia un avvenimento straordinario avvenuto nella sua vita e quella della nostra città, l’ospitalità a Dominique Pire, premio Nobel per la Pace, il 17 febbraio 1963.
Dominique Pire, sacerdote belga, durante la seconda guerra mondiale partecipa attivamente alla Resistenza e nel 1949 si occupa del pressante problema dei rifugiati, fondando un’organizzazione per aiutarli.
Nel 1958 gli viene conferito il Premio Nobel per la Pace per aver favorito “al di là delle lotte razziali delle tendenze politiche e delle credenze religiose, lo sviluppo dello spirito di fratellanza tra gli uomini e tra le razze”. Nel 1962, crea l’iniziativa del “pane per la pace” e nel 1963 viene in Italia iniziando da Pavia la raccolta di fondi per questo scopo.
Da Pavia giunge a Sant’Angelo Lodigiano dove sosta alla casa natale di Santa Francesca Cabrini ed è ospite per alcuni giorni della famiglia Lucini. Padre Dominique Pire muore in Belgio il 30 gennaio 1969.
L’iscrizione della lapide documenta un’altra prestigiosa presenza nella nostra città, quella del moralista e sociologo belga Jacques Leclercq, che nella sala consiliare del nostro Comune, il 30 aprile 1959, è relatore di una conferenza ai laureati cattolici del territorio, alla presenza dell’ambasciatore del Belgio e del prefetto di Milano.
Ed è sempre la famiglia Lucini con il figlio Giuseppe, che nel 1989 riceve la benemerenza civica per il suo impegno sociale, che accolgono nella loro casa Leclercq, assieme al sociologo Pierre De Bie e al rettore dell’Università di Lovanio Honoré Marie Van Waeyenbergh.
Nel 1987 la decisione di apporre la lapide a ricordo degli avvenimenti che hanno dato lustro alla loro famiglia e a Sant’Angelo Lodigiano.
Antonio Saletta
. |
|