Oltre 1600 donazioni nell’anno del 62esimo anniversario
E’ un elenco grande come il senso del donare, quello dei premiati che l’Avis celebra anche quest’anno al tradizionale appuntamento della Festa del Donatore. E per l’Avis di S. Angelo al Sessantaduesimo di fondazione, la sezione vede sempre una buona partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza per quel gesto gratuito e volontario in cui si trova tutta la grandezza del dono, fosse anche soltanto una persona a farlo.
L’adesione qui, ha però i grandi numeri delle 1605 donazioni e 180 plasmaferesi, note certo positive ma attente però a non cedere ai facili entusiasmi. Ci sono allora i grazie, generosi come nelle parole delle rappresentanze amministrative e religiose del sindaco Domenico Crespi e del parroco Don Ermanno Livraghi, ma anche la consapevolezza medico – sanitaria del bisogno in relazione a un contesto dove, tra denatalità e invecchiamento demografico, tal gesto si fa sempre più prezioso.
Così, altrettanto graditi quanto l’accoglienza della comunità e i sentiti ringraziamenti, i saluti al Consiglio Direttivo, alle rappresentanze associative e agli amici dentro e intorno all’Associazione stessa nelle parole della Presidente Ornella Grecchi, tanto quanto poi negli interventi istituzionali dell’Avis provinciale con la Presidente Chiara Zanardi, ma anche mediante l’apporto costruttivo delle relazioni del vicepresidente Mauro Cremascoli e del direttore sanitario Dottor Vittorio Altrocchi.
L’incontro di domenica 28 ottobre nella Sala Teatro dell’Oratorio S. Luigi, dopo la Messa e il tradizionale Corteo, diviene quindi non solo evento referenziale ma anche incoraggiamento alla donazione come momento sostanziale di un volontariato anonimo e sempre, soprattutto, associato.
Ecco pertanto (sottolineano i contributi di cui sopra) come ciascuno diviene elemento integrante nel tessuto associativo per quanto può dare, tra impegno e passione che da sole sono già un valore aggiunto alla propria quotidianità. E se la Presidente Zanardi offre un punto di vista su un territorio in cui anche la nostra realtà si deve integrare, rispondendo alla necessità di una donazione diversificata per esigenza di plasma e nell’intento di coinvolgere anche persone provenienti da altri paesi per una maggior integrazione, il sentito discorso del Dottor Altrocchi pone una riflessione intorno all’equilibrio tra la domanda della medicina moderna e quanto offerto dalla comunità, in una prospettiva che accolga tutti ma abbia in sé anche un profondo senso cristiano che non è solo un richiamo morale. Donazione che è importante (come afferma infine Cremascoli) nella risposta alle esigenze della ricerca (recente la donazione di plasma utile nella cura per l’Alzheimer) ma anche e semplicemente per ciò che è, azione positiva in sé.
Spetterà al presidente emerito Silvio Bosoni di condurre l’attesa premiazione, e dopo i saluti alle associazioni vicine come l’ADMO, la lunga lista delle benemerenze si inaugura con il riconoscimento per il decennale e sempre sereno servizio ad Antonella Pernigoni, con tutto il gruppo infermieristico che accoglie i donatori al momento del prelievo.
Seguono i distintivi oro con diamante per le 120 donazioni a Luigi Mascheroni, o l’oro con smeraldo per le 100 donazioni di Mauro Bellolovitz e Angelo De Biase; l’oro con rubino delle 75 donazioni a Enos Cabrini, Battista Ferrari, Antonio Furiosi, Stefano Rozza, Luca Rustioni e Marco Serena; l’oro delle 50 donazioni invece a Floriana Arrigoni, Michele Granata, Antonietta Mazzuoccolo, Mario Pedrazzini, Rolando Rossi e Giuseppe Savaré.
Molti anche gli altri premiati, presenti o meno, cui va l’omaggio di una giornata e della stessa cittadinanza per l’importanza di un servizio reso, intramontabile e d’inestimabile forza.
Perché il sangue è vita.
Matteo Fratti .
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