Nessun rappresentante di Sant’Angelo all’interno del nuovo consiglio della Provincia di Lodi. Questo ha decretato la tornata elettorale di domenica 28 settembre, che ha portato al voto oltre duecento tra sindaci, assessori e consiglieri comunali del territorio della provincia di Lodi. Le elezioni per palazzo San Cristoforo si sono svolte con il cosiddetto voto ponderato: il voto di ogni singolo amministratore comunale aveva un peso differente in base alla popolazione del comune di provenienza. Per fare un esempio pratico, il voto del sindaco di Lodi valeva molto di più rispetto a quello del primo cittadino di Maccastorna (il più grande e il più piccolo comune del territorio lodigiano). Così come il voto del sindaco di Sant’Angelo valeva molto di più rispetto a quello del collega di Corno Giovine.
Un sistema che ha tagliato fuori completamente i cittadini, ma tant’è questo era contenuto nella riforma Delrio. La sfida elettorale per la Provincia di Lodi ha visto fronteggiarsi quattro liste composte da amministratori locali. Una, quella che poi è risultata vincente, espressione del centrosinistra. C’erano poi una lista di centrodestra con Forza Italia e Lega nord, una lista civica nata nella Bassa su impulso di alcuni sindaci e una lista ritenuta vicina a Fratelli d’Italia (destra) ma al cui interno figuravano personaggi di varia estrazione politica, dalla vecchia An agli ex democristiani.
La vittoria è andata - come detto - alla lista di centrosinistra. E non poteva essere altrimenti, visto che quattro dei principali comuni lodigiani sono guidati da liste politiche o civiche vicine al Pd: Lodi, Codogno, Casalpusterlengo e Lodi Vecchio. Il nuovo presidente provinciale è Mauro Soldati, originario di Valera Fratta, presidente provinciale del Partito democratico, tra il 2004 e il 2009 assessore alla cultura della Provincia sotto la presidenza Felissari e tra il 2009 e il 2013 vice presidente del consiglio provinciale. Curiosità: ha studiato al Pandini di Sant’Angelo.
Il nuovo consiglio provinciale ha una maggioranza di centrosinistra, con la presenza di Simone Uggetti, sindaco di Lodi, Gianfranco Concordati, sindaco di Casalpusterlengo, Giuseppe Russo, sindaco di Tavazzano, Vincenzo Ceretti, sindaco di Codogno e Alberto Vitale, sindaco di Lodi Vecchio. Le minoranze sono divise in tre gruppi. La lista di centrodestra è rappresentata da Giuliana Cominetti, consigliere comunale di opposizione a Lodi, Matteo Boneschi (Lega nord), consigliere comunale di opposizione a Lodi e Claudio Bariselli (Lega nord), sindaco di Marudo. Per la lista civica è stato eletto Daniele Saltarelli, sindaco di Cavacurta. Per la lista ritenuta vicina a Fratelli d’Italia è stato eletto Angelo Madonini, primo cittadino di Zelo Buon Persico.
Sant’Angelo, unico grande comune di centrodestra del Lodigiano, è uscito dal voto con le ossa rotte, cioè senza esprimere nemmeno un rappresentante nel consiglio provinciale. Un risultato che, sul lungo periodo, rischia di determinare conseguenze pratiche negative per il nostro comune. La nuova Provincia, ridisegnata dalla riforma Delrio, mantiene infatti al momento intatte le proprie funzioni. E dunque si occupa, solo per fare qualche esempio, di strade, scuole superiori, cultura, turismo, trasporti e ambiente. Le sue decisioni avranno effetti sulla strada provinciale 235 Lodi-Pavia (sulle sue buche, così come sull’erba delle rotatorie), sull’istituto superiore Raimondo Pandini, sull’educazione degli adulti, sullo sport giovanile, sulle associazioni locali, sul castello Bolognini, sul potenziamento del termovalorizzatore Ecowatt di Vidardo, proprio al confine con Sant’Angelo. Avere in consiglio provinciale la voce di Sant’Angelo sarebbe stato dunque estremamente importante. E’ evidente che nella lista di centrodestra (alla quale per forza di cose la nostra amministrazione comunale fa riferimento, vista la presenza di Forza Italia) qualcosa non ha funzionato e qualcuno ha sbagliato.
Lorenzo Rinaldi