Presentato alla sala Bpl il volume “Ma l’er t`üte un òlter mùnde”
Ma l’èr t`üte un òlter mùnde… è il titolo di un libro, ma anche la fotografia di una Sant’Angelo che non c’è più, quella che prorompente emerge dai racconti in dialetto che la “Società della Porta” e “Il Ponte” hanno presentato il 5 dicembre davanti ad un caloroso pubblico presso la Banca Popolare di Lodi.
Un tuffo nella vita dei nostri avi, fra il 1920 e il 1960, con racconti scritti in un bel dialetto dai lettori de “Il Ponte”, assemblati e tradotti da Angelo Pozzi che ne ha curato l’edizione.
Il volume è centrato su 36 racconti suddivisi in diverse categorie a seconda dell’argomento trattato: Un giorno a Sant’Angelo, Scene di strada e di cortile, Povertà e migranti, Paura superstizione e dabbenaggine, Guerra e intraprendenza astuzia e fantasia.
I testi pubblicati sono opera di Mario Bagnaschi, Rino Bagnaschi, Maria Luisa Confalonieri, Marilena Fratti, Angela Domenica Ferrari, Pinuccia Lavaselli, Lina Medetti, Lucia Oppizzi, Paola Pievo e Carlo Ferrari, Carlo Vitaloni.
I brevi racconti, spassosissimo corpo centrale del volume, sono integrati da alcuni testi complementari molto utili per conoscere la particolarità della nostra parlata: la coniugazione dei verbi Essere e Avere e un Glossario per la traduzione dei moltissimi termini presenti nei racconti. Completano il volume i profili e le note biografiche degli autori e una Appendice che riporta alcuni autorevoli interventi sulle origini del nostro dialetto così diverso da quelli del circondario, tanto da far parlare di “isola linguistica”.
Il volume rappresenta la prima parte di un progetto più ampio e complesso che prevede in futuro la realizzazione di una raccolta di proverbi e modi di dire, oltre alle scumagne (i tipici soprannomi popolari che per molti hanno soppiantato le reali generalità), alle fiabe e filastrocche, a un vocabolario e una grammatica. Nell’ambizioso progetto è prevista anche la realizzazione di un CD per fissare la musicalità tutta particolare del nostro modo di parlare.
L’idea di elaborare un’operazione editoriale centrata sul dialetto non è nuova: da tempo all’interno della “Società della Porta” si dibatteva su come realizzarla, considerato che sul Ponte le prime pubblicazioni sul dialetto iniziarono attorno al 2000. La grande spinta è però arrivata recentemente quando il giornale ha iniziato a pubblicare con regolarità le rubriche sul dialetto.
La sfida lanciata ai lettori de “Il Ponte” di individuare la corretta traduzione di alcuni vocaboli e di scrivere con questi dei brevi racconti, ha avuto esiti insperati quanto felici.
La quantità e la qualità dei testi pervenuti, uniti alla documentazione già in possesso della redazione del giornale, ha convinto l’associazione a dare il via al disegno potendo contare, anche in questa occasione, sul patrocinio della Provincia di Lodi.
Ma l’er tute un òlter munde - quinto volume che la “Società della Porta” dedica alla valorizzazione delle tradizioni di Sant’Angelo – è un omaggio alla città ed è in vendita presso la Libreria Centrale di via Umberto I°.
Siamo sicuri che piacerà ai santangiolini. E ancor di più a quanti, nati a Sant’Angelo, per varie ragioni della vita, ora vivono altrove.
Come scriveva Mario Bagnaschi, uno degli autori dei racconti e a sua volta emigrato, “de Sant’Angel se scancèla gnèn e tante robe j’èn nel cor”.
Giancarlo Belloni
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