In Comune non tornano i conti



Giovedì 27 novembre il consiglio comunale ha approvato l’assestamento al bilancio 2014: un passaggio generalmente poco più che formale, che tuttavia quest’anno è stato caratterizzato da un forte clima di tensione, complice la situazione tutt’altro che rosea dei conti del Comune. La stampa locale ha già ampiamente ricostruito quanto successo negli ultimi mesi, riportando le preoccupazioni degli uffici finanziari, lo scontro politico e dando conto dell’incertezza che caratterizzerà i prossimi mesi. “Il Ponte”, a bocce ferme, vuole provare a fare un passo avanti, per cercare di comprendere meglio.
Il punto di partenza può essere fissato allo scorso 31 ottobre, data in cui è stata protocollata una durissima lettera del dirigente dell’Ufficio Ragioneria del Comune, indirizzata al sindaco, al presidente del consiglio comunale, al segretario generale, al revisore e per conoscenza alla Corte dei conti. Nella lettera il dirigente segnala che nel bilancio di previsione 2014 del Comune ci sono “spese correnti per 598.993 euro” che “non trovano giusta copertura nel bilancio di previsione in corso”. L’aspetto preoccupante è che a non essere coperte sono le spese correnti, cioè quelle che tradizionalmente riguardano gli stipendi dei dipendenti e i servizi che vengono erogati. Non si fa cenno invece alle spese in conto capitale, quelle legate agli investimenti (ad esempio opere pubbliche) che sono già ridotte al lumicino.
Nella sua lettera il dirigente comunale dice anche altro. Ad esempio, rileva che “non risultano ragionevolmente prevedibili maggiori entrate in virtù del fatto che i tributi, le imposte locali sono già al massimo e che ulteriori riduzioni di spesa non sono realizzabili avendo già ridotti gli stanziamenti alle minime disponibilità”. E ancora: “La preoccupante situazione finanziaria in cui si trova l’ente (il Comune, ndr) impone che l’Amministrazione effettui scelte urgenti che devono comprendere anche la sfera dei servizi, in considerazione del fatto che tale situazione può ipotizzare anche una concreta difficoltà di formazione del bilancio di previsione 2015”.
Con queste promesse, dunque, si è arrivati al consiglio comunale del 27 novembre. Il sindaco ha specificato che “non è un dissesto ma un disavanzo”. Ha aggiunto: “Non abbiamo rubato nulla, né fatto spese pazze, semmai non abbiamo alzato tasse e tariffe quando era il momento di farlo”. Per poi confermare: “La giunta ha espresso un atto di indirizzo e si valuterà un piano di rientro”. E’ dunque prevedibile che la situazione di forte difficoltà finanziaria del 2014 si ripercuoterà anche sugli anni successivi, a partire già dal 2015. Al momento, tuttavia, le incognite sono superiori alle certezze.
Alla luce di tutto ciò, “Il Ponte” prova a formulare qualche domanda di chiarimento, nella speranza che dall’amministrazione comunale (o dalle opposizioni) arrivi qualche risposta - precisa e circostanziata - nell’esclusivo interesse dei cittadini.
Punto primo. Ha ragione il dirigente comunale e dunque tasse, imposte e tariffe non aumenteranno, oppure ha ragione chi teme che ciò avverrà, agendo ad esempio sul “prezzo” dei servizi a domanda individuale?
Punto secondo. Nei prossimi anni è lecito attendersi qualche nuovo investimento in opere pubbliche, magari sfruttando l’annunciato allentamento del Patto di stabilità, oppure tutto rimarrà fermo? Si tratta di un aspetto non secondario, perché se è vero che in questa fase tutti i comuni soffrono, è anche vero che comuni lodigiani simili a Sant’Angelo (o più piccoli) le opere pubbliche continuano comunque a metterle in cantiere.
Punto terzo. Come si è arrivati ad avere 598.993 euro di spese che non trovano copertura? L’amministrazione comunale è in grado di spiegarlo in maniera asettica e verificabile ai cittadini?

 

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano